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DURC Inarcassa: guida completa per Ingegneri e Architetti

di Noemi Ricci

Pubblicato 16 Aprile 2018
Aggiornato 18 Aprile 2018 10:38

Guida al rilascio del certificato di regolarità contributiva da parte di Inarcassa per ingegneri ed architetti, da non confondere con il DURC.

Inarcassa è la Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti che conta oggi circa 168.000 iscritti. La regolarità contributiva, costituisce una condizione necessaria per l’affidamento di incarichi tramite procedure di appalto a professionisti singoli o associati, società di professionisti e società di ingegneria (art. 80 del Codice dei Contratti Pubblici).

Certificazione regolarità contributiva e DURC

Inarcassa attesta tale regolarità mediante apposita certificazione che, va chiarito, è differente dal Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), disciplinato dall’art. 6 del D. P. R. 207/2010. Si tratta di due adempimenti diversi e non assimilabili tra loro, come chiarito tempo fa dal presidente Inarcassa, Paola Muratorio: alle imprese che partecipano alle gare d’appalto viene chiesto di essere in regola con gli adempimenti nei confronti di INPS, INAIL e Casse edili. Regolarità che deve essere attestata con il DURC.

Regolarità contributiva Inarcassa

Al contrario, la regolarità contributiva richiesta ai progettisti che partecipano alle gare per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura è quella regolata dall’articolo 90, commi 6 e 7, del Codice Appalti (D.lgs. 163/2006). Si tratta della regolarità contributiva nei soli contributi di Inarcassa da parte dei professionisti iscritti, attestata mediante certificazione di regolarità contributiva da parte dell’ente previdenziale.

La validità del certificato di regolarità rilasciato da Inarcassa è di 120 giorni.

Banca Dati AVCPass

Per la verifica della regolarità contributiva di ingegneri e architetti, le stazioni appaltanti e gli operatori economici utilizzano la Banca Dati AVCPass, istituita presso ANAC, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, da emanare in relazione alla Banca Dati Nazionale degli Operatori Economici prevista dall’art.81 del D.Lgs n. 50/2016.

Il certificato di regolarità contributiva rilasciato da Inarcassa continua comunque ad essere utile nei rapporti contrattuali tra privati e ad essere un valido strumento di informazione sulla regolarità degli adempimenti effettuati.

Rilascio del certificato di regolarità

Il certificato di regolarità contributiva viene rilasciato da Inarcassa qualora, alla data della richiesta, risulti:

  • un debito (differenza tra somme dovute e somme versate) non superiore a 500,00 euro – limite considerato “non grave” (precedentemente pari a 100,00 euro);
  • l’omissione di pagamento della contribuzione minima riferita all’anno corrente (anno 2016 pari a euro 3.016,00), non considerato come elemento di irregolarità grave;
  • un ricorso amministrativo o giurisdizionale pendente avente ad oggetto gli importi scaduti e non versati (a prescindere dal suddetto limite).

Non verrà invece rilasciato il certificato di regolarità contributiva in caso di omessa dichiarazione relativa al reddito professionale e/o al volume di affari. Il professionista può tuttavia procedere alla regolarizzazione spontanea del debito o dell’omessa dichiarazione dei redditi al fine di ottenere il certificato di regolarità entro 15 giorni dalla richiesta.

In caso di rateizzazione, il rilascio del certificato di regolarità contributiva verrà rilasciato solo a seguito del versamento della prima rata prevista dal piano, a posto che essa ammonti almeno a 500 euro.

Inarcassa Online

La richiesta del certificato di regolarità da parte dei professionisti può essere presentata anche attraverso il servizio Inarcassa Online. L’applicativo non è invece ancora disponibile per le società.