Proprio ora che la Toyota cominciava a riconquistare il primato delle vendite un nuovo terremoto è arrivato in questi giorni a scuotere la casa nipponica. Due diversi problemi meccanici porteranno al ritiro di ben 2,77 milioni di vetture in tutto il mondo, di cui 1,5 milioni in Giappone, 670mila negli USA e 496mila in Europa.
La pompa ed il piantone dello sterzo di automobili quali Toyota Prius, Toyota Corolla e Toyota Avensis – ma sono dieci i modelli coinvolti – , prodotte dall’agosto del 2000 al giugno del 2008, risulterebbero difettosi. Nonostante i conducenti non corrano rischi le automobili verranno presto ritirate, causando un grave danno economico e d’immagine che si va ad aggiungere ad altri episodi simili, uno avvenuto nel mese di ottobre, quando oltre 7 milioni e mezzo di auto erano state ritirate a causa del motore del finestrino difettoso ed uno risalente a tre anni fa, per gravi problemi all’acceleratore.
Nell’occhio del ciclone la volontà di favorire la velocità di produzione a scapito della cura della produzione, nonostante la casa automobilistica sia famosa proprio per il suo Toyota Production System, che si basa sul concetto di evitare gli sprechi ed utilizzare le risorse disponibili. Di conseguena si sono scatenate polemiche anche sulle più recenti produzioni in paesi come Pakistan e India, che non risulterebbero all’altezza della casa mnipponica.