Una ricerca effettuata a livello internazionale rivela che la tecnologia di tablet e smartphone sarà utilizzata per portarsi il lavoro anche in vacanza. Lo studio lo ha effettuato Regus, azienda britannica presente in 550 città di 95 Paesi, che offre soluzioni per gli spazi di lavoro e fornisce alle aziende uffici flessibili.
La ricerca Regus ha coinvolto oltre 16.000 persone in oltre 80 paesi, tra cui l’Italia, dove il 78% di chi lavora non riuscirà infatti a staccarsi dall’attività durante le vacanze estive. Addirittura il 49% durante le prossime vacanze estive dichiara che lavorerà 3 ore al giorno anziché rilassarsi e godersi le ferie. Andrà peggio al 16% degli intervistatati, che ha dichiarato che lavorerà addirittura più di 3 ore ogni giorno in ferie. Non ci sarà praticamente vacanza – anche se si raggiungerà fisicamente il mare o la montagna – per un altro 14%, che tra smartphone, iPhone, iPad e notebook lavorerà quasi a pieno regime fra e-mail, social network e presentazioni in powerpoint.
Mauro Mordini, direttore Regus Italia commenta: “Gli sviluppi della tecnologia hanno fatto sì che i lavoratori siano sempre connessi e che sia quindi difficile non soccombere alla tentazione di controllare le e-mail e svolgere le attività che ne conseguono. Con gli smartphone, i netbook e le connessioni a Internet disponibili ovunque, è diventato molto difficile staccare davvero la spina, ma resta comunque il fatto che prendersi una pausa e dedicare del tempo al riposo, la famiglia e gli amici è essenziale per restare in salute”.
“Restare in piedi fino a tarda ora nel tentativo di lavorare invece di prendere parte attivamente alla vacanza in famiglia non può che avvicinare i lavoratori allo stress e rovinare così la festa a tutti. Se vogliono assicurarsi personale felice, sano e produttivo, le aziende devono cercare sollecitamente nuovi modi di aumentare l’efficienza e la produttività per evitare che i loro dipendenti dedichino al lavoro il tempo destinato alla vita privata. Introducendo una maggiore flessibilità e consentendo ai lavoratori di ridurre i tempi degli spostamenti e lavorare più vicini a casa, le aziende possono diventare più efficienti e dare così al personale la libertà di staccare davvero la spina quando si è in vacanza”.