Manager, come gestire le minacce sul posto di lavoro

di Floriana Giambarresi

12 Aprile 2013 13:00

Minacce e violenze verbali sul luogo di lavoro: quando il manager deve prenderle seriamente o meno? Quando licenziare il dipendente?

Come può un manager sapere quando prendere seriamente o meno le minacce verbali sul posto di lavoro? Quando è necessario licenziare il dipendente responsabile di tali violenze verbali e quando dargli, invece, un’altra possibilità? Ecco tutto ciò che potrebbe esser utile a gestire una situazione del genere.

Quando le minacce verbali più gravi sono genuine, credibili e rivolte a qualcuno nello specifico in ufficio, il manager dovrebbe provvedere a cessare immediatamente il contratto di lavoro. Chiaramente bisogna valutare l’entita delle minacce più dirette, ad esempio quelle accompagnate da piani specifici su ciò che il soggetto avrebbe intenzione di fare sono ritenute le più pericolose.

Attenzione non solo alle minacce dirette a qualcuno, ma anche a quelle relative ai familiari della vittima. Inoltre, i gesti minacciosi aggiungono potenza e credibilità a questo tipo di atteggiamento pericoloso.

Il manager dovrebbe considerare anche i precedenti del dipendente responsabile delle minacce: chi ha già avuto dei conflitti in precedenza oppure si è lasciato andare ad atti inadeguati sul posto di lavoro, andrebbe licenziato. 

Un manager non deve tollerare le minacce credibili sul posto di lavoro e può essere ritenuto diretto responsabile per eventuali conseguenze sulla vittima. È dunque assolutamente necessario cautelare se stessi e il proprio team prendendo tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei dipendenti.

Insegnate anche ai dipendenti a segnalare eventuali abusi prima che sia troppo tardi. A volte il team si lamenta che il manager o i responsabili delle risorse umane non prendono sul serio le proprie condizioni, dunque colmate questo divario tra le parti educando la vostra forza lavoro a riferire eventuali minacce a loro pervenute. 

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