Unicredit, inizia l’era Ghizzoni

di Barbara Weisz

1 Ottobre 2010 12:45

Il cda ha optato per la soluzione interna e ha nominato Federico Ghizzoni ad del gruppo. La mission: rafforzare la leadership europea e la Banca Unica

Piacentino, da 30 anni nel gruppo, ha lavorato a Londra, a Singapore, in Polonia e in Turchia. Sposato, due figli, studi classici e una laurea in legge all’Università di Parma, ateneo in cui il padre insegnava filologia latina, gli sono rimaste la passione per i libri di storia e le biografie, e quella per le penne stilografiche, che colleziona.

Interista, nonché assiduo frequentatore di San Siro, ama il calcio fin dall’infanzia, le città preferite sono Istanbul e Vienna, e viene descritto come un uomo dotato di un sense of humour tipicamente inglese. È il ritratto di Federico Ghizzoni, il nuovo amministratore delegato di Unicredit, tratteggiato stamane dal Sole 24 Ore. Ma le competenze che hanno spinto il comitato nomine della banca a sceglierlo, spiega lo stesso istituto, sono una «forte leadership, la capacità di fare squadra, una grande esperienza nell’industria dei servizi finanziari internazionali, forti capacità organizzative e la profonda conoscenza del gruppo».

Lui, come primo atto da Ceo, ha scritto una lettera ai dipendenti: «Il lavoro che ci attende, inclusa la realizzazione di One4C, riflette la nostra volontà di mettere sempre al centro il cliente; uno degli elementi fondanti della nostra mission e del nostro ruolo in Europa», ha scritto. E ancora: «considero mia responsabilità continuare il percorso che abbiamo tracciato insieme negli ultimi anni. Nel fare questo potrò contare sull’esperienza e le competenze di Sergio Ermotti, Paolo Fiorentino, Roberto Nicastro e dei membri dell’Executive Management Committee».

La volontà di proseguire nella crescita internazionale, con particolare riferimento all’Europa e all’area orientale di cui si è occupato negli ultimi anni, e nel progetto di Banca Unica, l’importanza del lavoro di squadra e del supporto del team dei top manager, a partire dagli altri tre deputy Ceo, citati personalmente nella missiva. Queste le linee strategiche sinteticamente tracciate dal nuovo Ceo.

La nomina è stata ufficializzata ieri nel tardo pomeriggio dopo la riunione del cda a Varsavia e, spiega il presidente, Dieter Rampl, «sottolinea ulteriormente il nostro impegno verso i mercati dell’Europa centrale e orientale», regione «con un forte potenziale di crescita» senza dimenticare la «sua profonda conoscenza del mercato domestico».

Lui si definisce «onorato» ed «entusiasta di confrontarsi» con il ruolo che gli è stato assegnato, che considera «stimolante». Nella lettera ai dipendenti, si dice «emozionato e profondamente grato» per la nomina, e aggiunge: «ho avuto la fortuna di crescere professionalmente nel gruppo in un periodo in cui, sotto la guida di Alessandro Profumo, siamo diventati un’azienda leader di dimensioni europee».

In Piazza Affari ieri il titolo è stato fra i migliori del listino, segnando alla fine un progresso dell’1,74%, con il mercato che ha salutato positivamente la fine dell’incertezza determinata dalla mancanza di un Ceo, la scelta interna, e la nomina di Ghizzoni. Stamattina l’azione è partita in denaro, per poi virare in negativo anche sull’onda della debolezza dell’intero comparto finanziario.

Il nuovo ad è stato salutato dai media internazionali, fra cui si può citare il Financial Times che ritiene la nomina «un segno di continuità nella strategia delineata da Profumo, che ha sprovincializzato l’istituto di credito e lo ha fatto espandere in 22 paesi nel corso di un decennio di acquisizioni».