Il compenso più alto è andato all’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, che nel 2010 ha incassato 8,713 milioni di euro. L’ad Sergio Marchionne ha guadagnato 3,473 milioni, cioè meno del 2009. L’attuale presidente, John Elkann, che ha sostituito Montezemolo nell’aprile dell’anno scorso, ha preso in totale 589mila euro. Sono i principali dettagli relativi agli stipendi pagati dal gruppo Fiat al proprio top management, così come emergono dalla relazione di bilancio 2010.
Le cifre sono composte da varie voci. Ad esempio, la somma percepita da Montezemolo è da attribuirsi in gran parte agli emolumenti relativi alla sua carica di presidente della Ferrari (circa 7,4 milioni, comprensivi della parte variabile), a cui bisogna aggiungere circa un milione di una tantum per i sei anni (2004-2010) di presidenza del gruppo, in pratica una sorta di buonuscita. Il resto, per la precisione 211mila euro, è lo stipendio come presidente fino al 21 aprile dell’anno scorso. Da sottolineare che per l’ormai ex presidente il 2010 è stato un anno record in termini di retribuzione, visto che la cifra intascata è aumentata del 71% rispetto ai 5,09 milioni del 2009, ed è la più alta mai percepita negli anni di presidenza.
Veniamo a Marchionne che invece, pur guadagnando somme plurimilionarie, ha avuto uno stipendio inferiore all’anno prima. I 3,473 milioni sono il 27% in meno dei 4,782 milioni del compenso 2009. Per il 2010 non ha percepito bonus, il compenso è formato da 3,05 milioni di emolumento per la carica di amministratore delegato e da altri 423mila euro relativi alla posizione in Fiat Switzerland.
La nota di bilancio indica con chiarezza, come previsto dalla Consob, quanto prenderebbe il Ceo in caso di interruzione del rapporto di lavoro: un capitale rateizzato in 20 anni “pari al massimo, dopo dieci anni, a cinque volte l’emolumento annuale fisso: il relativo accantonamento operato da Fiat spa nel 2010 è stato pari a 842,9 migliaia di euro”.
E qui si può sottolineare l’esistenza di una clausola di fidelizzazione relativa, invece, all’esercizio delle stock option: Marchionne ha diritto a ricevere gratuitamente fino a due milioni di azioni ordinarie Fiat subordinate unicamente al “perdurare dei rapporti professionali con il gruppo” fino all’approvazione del bilancio 2011. È sola una delle tante clausole che riguardano i piani di incentivazione del management attraverso strumenti finanziari. In generale, si può dire che rispetto a quanto era stato deciso con il piano di stock option del 2006, che prevedeva la subordinazione al raggiungimento di determinati obiettivi anno per anno, Marchionne ha incassato il 25% del pacchetto previsto, essendo stato raggiunti i risultati solo nel 2007.
Tornando agli emolumenti per le cariche, agli altri consiglieri sono andate cifre comprese fra i 65mila e i 95mila euro.