Se per qualcuno la notte, con il suo silenzio, è il momento migliore per lavorare, per la maggior parte dei manager invece è l’alba il momento magico, quello in cui vengono le idee migliori e la mente riposata e lucida riesce e produrre davvero.
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A svelarlo è stata la ricerca “What time do top Ceos wake up?” del Guardian, che ha individuato tra le cinque e le sei del mattino la sveglia ideale dei manager. Tra i più mattinieri c’è Helena Morrissey, ad di Newton Investment, che con la sua sveglia alle cinque batte tutti. Ma non sono certo più dormiglioni gli altri, come Tim Armstrong, amministratore delegato di Aol, in azione già dalle 5:15.
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Tra gli italiani ci sono Vittorio Colao, ceo del gruppo in piedi alle sei del mattino, Brunello Cucinelli e Laura Burdese, di Swatch Group Italia, che si alzano alle 5:30. È Cucinelli ad affermare «Alle 7.30 sono fuori di casa, alle 8 al lavoro: le grandi decisioni le ho sempre prese di mattina. Di pomeriggio analizzo, ma non decido», mentre la Burdese dice «Lavorando in una multinazionale capita di dover discutere d’affari con colleghi che vivono dall’altra parte del mondo. Ma non mi circondo di collaboratori mattinieri: l’importante è che raggiungano gli obiettivi».
Infatti se da un lato è vero che il mattino ha l’oro in bocca e svegliarsi presto aiuta ad essere più produttivi, è vero anche che spesso sono le relazioni con i paesi orientali a condizionare tali ritmi. Di certo non è una regola che vale per tutti, soprattutto in Italia dove si tende a lavorare fino a tardi, mentre nei paesi anglosassoni alle sei si chiude tutto e si va al pub.