La battaglia delle donne per arrivare ad un traguardo chiamato uguaglianza, è ancora lunga e insidiosa. Questo lo dimostrano le molteplici statistiche e sondaggi, ma non solo, sembra infatti che le donne una vittoria l’abbiano ottenuta, ma che tanto vittoria non è: le donne italiane lavorano di più. Un buon traguardo se fosse seguito anche da moltissime altre cose, come retribuzioni adeguate, mansioni e così via.
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Perché lavorare di più significherebbe molto se le donne riuscissero a raggiungere mansioni intoccabili o quasi. Spesso la carriera di una donna è interrotta già dagli inizi, per i datori di lavoro essere donna spesso significa troppi problemi, permessi e richieste, per questo avvengono anche licenziamenti senza giustificazioni, licenziamenti ad esempio vicino ad una prossima maternità. Tutto ciò naturalmente è legalmente punibile, ma spesso una battaglia tra una donna licenziata e un datore di lavoro viene vinta molto spesso da quest’ultimo.
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Ma tornando al tempo lavorativo di una donna, si hanno 326 minuti di differenza con gli uomini. Tutto ciò non riguarda solo il lavoro, che comprende già fatica e stress, ma ne fa parte anche quel lavoro che comprende la casa, i figli, problemi familiari, ecc. Spesso la maggior parte degli uomini si ferma al primo impegno, come il lavoro in ufficio, in azienda e quant’altro. Precisando che al contrario spesso il problema della donna è quello di doversi fermare, non per decisione propria, solo al secondo impegno, perché il lavoro non si trova, ne parlano i dati, il 47% delle donne italiane lavora, contro il 67% degli uomini. Per chi riesce a lavorare, le problematiche naturalmente non finiscono, dato che anche per quanto riguarda il salario vincono gli uomini, con un -12% dello stipendio per le donne.