Reati aziendali: nuove Linee Guida Confindustria

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 6 Agosto 2014
Aggiornato 29 Agosto 2014 09:56

Le Linee Guida di Confindustria per la la prevenzione dei reati e la definizione di modelli organizzativi idonei per la propria azienda.

Pubblicate da Confindustria le nuove Linee Guida per la costruzione di modelli organizzativi e la prevenzione di reati, approvate lo scorso 21 luglio dal Ministero della Giustizia (come previsto dal D Lgs n. 231/2001 articolo n. 6, comma 3). L’aggiornamento si è reso necessario per adeguare il precedente testo del 2008 alle novità legislative, giurisprudenziali e della prassi. L’obiettivo è  aiutare le imprese a prevenire possibili casi di responsabilità penale, nonché le relative sanzioni pecuniarie (che vanno da un minimo di 25.800 euro ad un massimo di 1.550.000 euro) e interdittive (di durata compresa tra i 2 mesi e i 2 anni), fornendo indicazioni operative e casi di studio concreti.

=> Condanna fiscale e penale: quando coesistono?

Ad introdurre per la prima volta nell’ordinamento italiano la responsabilità amministrativa a carico delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica per taluni reati commessi da persone fisiche operanti al loro interno è stato il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Una responsabilità che si applica ad un gran numero di reati (societari, contro la Pubblica Amministrazione, sulla sicurezza sul lavoro, ambientali, di corruzione tra privati, etc.).

=> Legalità e imprese: la crisi alimenta i reati

Le Linee Guida forniscono indicazioni su come predisporre un modello organizzativo idoneo a prevenire la commissione dei reati previsti dal decreto. Modelli che poi necessitano di un adattamento da parte delle imprese per adattarlo alle caratteristiche specifiche della propria impresa quali settore economico, complessità organizzativa, area geografica e così via. Gli aggiornamenti riguardano in particolare la possibilità di affidare al Collegio Sindacale le funzioni di Organismo di vigilanza e l’introduzione di alcuni reati:

  • informatici;
  • sulla sicurezza sul lavoro;
  • reati ambientali;
  • di occupazione di lavoratori stranieri irregolari;
  • di corruzione tra privati.