Sì al Dpef 2010-2014: crisi come opportunità?

di Alessandra Gualtieri

15 Luglio 2009 12:30

Il Cipe ha approvato oggi il Documento di programmazione economico-finanziaria 2010-2014: 2009 da dimenticare ma 2010 in probabile ripresa. Intanto, le Pmi chiedono attenzione

Approvato il DPEF 2010-2014: stamane il Cipe ha detto sì al nuovo Documento di programmazione economico-finanziaria – passandolo al vaglio del Consiglio dei Ministri per il varo definitivo – volto a «trasformare l’attuale crisi in un’opportunità di sviluppo e di rilancio per l’economia italiana, e più in generale di progresso sociale per il Paese», come recita la sintesi del testo.

In base alle stime del documento programmatico, la ripresa non è lontana: in base ai timidi segnali di ripresa degli ultimi mesi, si prevede una lenta ma graduale risalita dell’economia italiana nel 2010.

Certo, i numero del 2009 restano drammatici: oltre al debito pubblico in catastrofico aumento segnalato da Bankitalia (a maggio toccato il massimo storico di 1.752,188 miliardi di euro, con un aggravamento di 4 miliardi al mese) lo stesso PIL è ancora in caduta libera a -5,2%.

In base al DPEF, tuttavia, già nel 2010 dovremmo assistere ad una inversione di tendenza (+0,5%) per poi prendere un ritmo di crescita di +2% ogni due anni fino al 2013.

Intanto, a margine degli incontri di ieri in previsione della seduta odierna, la Confapi ha lanciato un appello per aprire un tavolo per le Pmi manifatturiere.

«È tempo che il Governo si concentri sulla creazione di tavoli dedicati, a seconda delle peculiarità dell’interlocutore», ha dichiarato il presidente Paolo Galassi. «Sarebbe molto più costruttivo ascoltare separatamente i diversi soggetti che di solito si ritrovano seduti allo stesso tavolo di lavoro. La fase delicata che stiamo attraversano – conclude – impone al più presto l’istituzione di momenti di confronto specifici