Riforma fiscale: più poteri a Equitalia

di Barbara Weisz

Pubblicato 6 Agosto 2015
Aggiornato 11 Luglio 2017 11:55

La Commissione Finanze del Senato esamina il decreto sulla riscossione della Riforma Fiscale: a Equitalia informazioni su conti correnti, investimenti, beni di lusso, dimezzare riduzione dell'aggio.

Il Senato propone di rivedere il decreto sulla riscossione dando più poteri a Equitalia in relazione alle informazioni finanziarie sui contribuenti, comprendendo anche quelle relative al conto corrente, e ritiene eccessiva la riduzione dell’aggio dall’8% al 6%: sono alcune delle proposte di modifica formulate in Commissione a Palazzo Madama su uno dei decreti legislativi attuativi della delega di Riforma Fiscale.

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Informazioni finanziarie

Il parere approvato dalla Commissione Finanze chiede di consentire a Equitalia “il libero accesso a tutte le informazioni finanziarie che riguardano i contribuenti, come per esempio i conti bancari italiani e quelli all’estero, la compravendita di auto e imbarcazioni, i conti titoli” e via dicendo. Motivo della richiesta: c’è stata negli ultimi anni un’eccessiva riduzione dei poteri di Equitalia, considerata una delle cause della riduzione degli importi recuperati. I senatori sottolineano ad esempio, che Equitalia non può pignorare la prima casa, mentre ad esempio le banche possono farlo, con uno sbilanciamento quindi fra creditori privati e pubblici.

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Aggio sulle riscossioni

Altra richiesta della Commissione: ridurre l’aggio sulla riscossione Equitalia non dall’8% al 6%, come previsto dal decreto approvato dal Governo, ma al 7%, e comunque non prima del gennaio 2016.

Rateazione debiti Equitalia

Per quanto riguarda la rateazione dei pagamenti, che è stata resa molto più flessibile dal decreto, vengono invece proposti paletti per i debiti fino a 50mila euro, eliminando ad esempio l’autocertificazione dello stato di difficoltà. Qui la proposta è quella di chiedere sempre la documentazione sullo stato di difficoltà, nel caso in cui si chieda una rateazione a Equitalia fino a 72 rate, indipendentemente dall’entità del debito.

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Iter decreto riscossione

Ricordiamo brevemente che il decreto sulla riscossione è uno dei cinque approvati in prima lettura dal CdM lo scorso 26 giugno e ora sta compiendo l’iter per i necessari pareri parlamentari (che non necessariamente vengono poi recepiti  nella versione finale del decreto, che torna in CdM per l’approvazione definitiva). La Commissione ha invece dato il via libera senza proporre particolari modifiche al provvedimenti sul monitoraggio della lotta all’evasione fiscale.