Piano Casa in Gazzetta Ufficiale senza Bonus Mobili

di Barbara Weisz

1 Aprile 2014 17:31

Grande assente in Gazzetta Ufficiale la norma che doveva eliminare i vincoli di spesa del Bonus Mobili nel Piano Casa: le misure passate ed il giallo sulla detrazione fiscale.

Edilizia sociale, cedolare secca, agevolazioni fiscali: ecco le principali misure del Piano Casa (Dl 47/2014) pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 marzo e in vigore dal 29 marzo, ma c’è una sorpesa: manca la norma sul Bonus Mobili, che avrebbe dovuto ripristinare la possibilità di applicare la detrazione sull’intera spesa di acquisto anche se superiore a quelle sostenuta per la ristrutturazione immobiliare.

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Bonus Mobili

In mancanza di quanto preannunciato, il Bonus Mobili (detrazione del 50% per spese fino a 10mila euro di arredi ed elettrodomestici destinati ad alloggi oggetto di ristrutturazione agevolata) resta vincolato al tetto di spesa sostenuta per i lavori edili. L’abolizione del paletto era atteso nel DL, ma nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale non c’è. Si auspica che la norma venga inserita in un diverso decreto, per quanto al momento non sia previsto.

=> Bonus Mobili: la detrazione “omessa”

Cedolare secca

Scende al 10% dall’attuale 15% la cedolare secca sugli affitti a canone concordato, per il quadriennio 2014-2017. L’agevolazione vale anche per abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro subaffittate e studenti universitari.

Affitti agevolati

Per le imprese che affittano alloggi sociali nuovi o ristrutturati c’è uno sconto fiscale, previsto dall’articolo 6 del Decreto: per dieci anni il relativo reddito non concorre alla formazione del reddito IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40%. Serve però l’autorizzazione UE, su richiesta del Ministero delle Infrastrutture.Il successivo articolo 7 prevede un’agevolazione per inquilini di alloggi sociali: per il 2014, 2015 e 2016 è prevista una detrazione di 900 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro, oppure di 450 euro in caso di reddito fino a 30.987,41 euro. Tali inquilini possono anche riscattare l’immobile dopo sette anni dal contratti di locazione: le relative norme sono contenute nell’articolo 8. Gli affitti pagati concorrono in parte al prezzo d’acquisto, ma restano tassati come affitti. Tutte le tasse (IVA per chi acquista e IRES e IRAP per chi vende), sono rimandate al momento del riscatto.

Edilizia pubblica

Ci sono diverse misure per il recupero di immobili e la costruzioni di nuovi. Vengono stanziati 468 milioni per il recupero e il ripristino degli alloggi Iacp, utilizzabili anche per l’adeguamento energetico e il miglioramento sismico. Ci sono poi altri 100 milioni per Comuni e Regioni che aumentano il numero degli alloggi sociali senza consumare suolo. C’è un piano di alienazione di immobili di proprietà degli istituti autonomi case popolari, per il quale servirà un apposito decreto ministeriale da emanare entro il 30 giugno 2014. Le risorse incassate dovranno essere utilizzate per «un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi  di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente».

Sostegno affitti

Al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione vengono destinati 100 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015. Ci sono poi altri 226 milioni per il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, così distribuiti: 15,73 milioni per l’anno 2014, 12,73 milioni per il 2015, 59,73 milioni per il 2016, 36,03 milioni per il  2017, 46,1 milioni per ciascuno degli anni 2018 e 2019 e infine 9,5 milioni per il 2020.