Rimborsi IVA per 11 miliardi nel 2013

di Barbara Weisz

18 Aprile 2013 17:00

Direttore dell'Agenzia delle Entrate in audizione parlamentare sul Decreto Debiti PA: i dettagli su rimborsi IVA e imposte dirette e sulle nuove compensazioni con i debiti fiscali.

L’Agenzia delle Entrate nel 2013 restituirà a 63mila imprese e professionisti circa 11 miliardi di rimborsi IVA e circa 2,3 miliardi di rimborsi di imposte dirette, con un provvedimento ad hoc che stabilirà termini e modalità attuative.

Lo ha spiegato il direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, nel corso dell’audizione alle commissioni Speciali di Camera e Senato sul decreto 35/2013 di restituzione dei debiti della PA alle imprese (scarica il decreto) che prevede:

  • Restituzione imposte: incremento di 2,5 miliardi nel 2013 e 4 miliardi nel 2014 (art. 5, comma 7).
  • Compensazione crediti e debiti tributari: possibilità di utilizzare i crediti delle imprese dalle PA per compensare debiti fiscali (art. 9, comma 1), e innalzamento della soglia di compensabilità da 516mila euro a 700mila euro a partire dal 2014 (art. 9, comma 2).

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Restituzione imposte

Nel corso di questo 2013 le Entrate hanno già effettuato rimborsi IVA per 3,7 miliardi di euro a circa 12mila imprese (leggi qui). Inoltre, ha emanato una direttiva (27 marzo 2013), che stabilisce la massima priorità per la lavorazione delle richieste di rimborso.

Infine, a partire da giugno scattano nuove procedure di verifica delle istanze di rimborso finalizzate alla semplificazione del rapporto con l’utenza e alla razionalizzazione delle attività degli uffici, per velocizzare le operazioni.

Innalzamento soglia di compensazione

Per quanto riguarda l’innalzamento del tetto a 700mila euro dal 2014, il contribuente che ha un credito IVA annuale deve indicare in dichiarazione come intende recuperarlo:

  • in F24,
  • a rimborso con procedura semplificata all’agente della riscossione,
  • a rimborso su disposizione degli uffici dell’Agenzia delle Entrate,
  • come credito per la gestione IVA dell’esercizio successivo.

Befera si dichiara d’accordo con la decisione di incrementare la soglia di compensazione dal 2014 (e non da 2013): oltre all’impatto sul bilancio dello stato, iniziare nel 2013 avrebbe comportato problemi e organizzativi e possibili ritardi nelle erogazioni, perché ci sono circa 700mila contribuenti che hanno già presentato la dichiarazione IVA entro il 28 febbraio, indicando la modalità di rimborso con la vecchia soglia di 516 mila euro.

Se la soglia si alzasse già dal 2013, questi contribuenti per utilizzare una compensazione maggiore dovrebbero trasmettere all’Agenzia delle entrate una dichiarazione integrativa. E questo, spiega Befera, «avrebbe potuto generare complicazioni e ritardi nell’erogazione dei rimborsi o nel controllo delle compensazioni tali da non determinare positivi effetti sui richiedenti».

=>Scopri le compensazioni previste dal decreto debiti PA

Compensazioni crediti-debiti

Per utilizzare i debiti della PA a compensazione di debiti fiscali come è noto bisogna effettuare l’apposita certificazione utilizzando la piattaforma del ministero dell’Economia (leggi qui).

La successiva compensazione può avvenire esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello F24, nel quale indicare il credito certificato. Il buon fine della compensazione è subordinato alla positiva verifica dell’esistenza del credito commerciale,  che avviene tramite collegamento in tempo reale alla piattaforma telematica.

Il contribuente quindi è completamente tutelato dalla certificazione. Se poi gli enti pubblici interessati non provvedono a versare i relativi importo al Fisco, l’Agenzia li recupererà mediante trattenuta dal gettito tributario (ad esempio, nel caso dei comuni, dal gettito IMU).

Si ricorda che, in base al decreto, i crediti verso la Pa sono compensabili con i seguenti debiti tributari:

  • accertamento con adesione (art. 8 Dlgs 218/1997),
  • definizione degli inviti al contraddittorio, in base all’articolo 5, comma 1 bis, Dlgs 218/1997 (imposte dirette e imposta sul valore aggiunto), e all’articolo 11, comma 1 bis dello stesso decreto (altre imposte dirette),
  • definizione dei processi verbali di constatazione (articolo 5 bis, Dlgs 218/1997),
  • acquiescenza (articolo 15, Dlgs 218/1997),
  • definizione agevolata delle sanzioni (articoli 16 e 17, Dlgs 472/1997),
  • conciliazione giudiziale (articolo 48, Dlgs 546/1992),
  • mediazione (articolo 17 bis Dlgs 546/1992).

Qualche cifra per capire quanti contribuenti saranno interessati da queste nuove possibilità di compensazione: nel 2012 circa circa 234mila contribuente hanno utilizzato l’accertamento con adesione e l’acquiescenza per definire circa 265mila accertamenti emessi ai fini di imposte dirette, IVA e IRAP.

Tramite i vari istituti definitori della pretesa tributaria e il contenzioso sono stati invece recuperati circa 4,3 miliardi di euro.

Fonte: audizione del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera in commissione