La riforma del lavoro non riguarda il pubblico impiego? Un punto di domanda doveroso, e opportuno, infatti le ultime dichiarazioni del Ministro Elsa Fornero lasciano intuire che anche i lavoratori statali potrebbero essere coinvolti nell?applicazione delle nuove normative sul licenziamento, inerenti quindi il tanto discusso articolo 18.
Anche gli statali, infatti, dovranno far fronte alle nuove regole stilate dalla riforma del lavoro e affrontare il rischio di “licenziamento individuale?, secondo quanto previsto per i dipendenti del settore privato. Sarà il Governo, e il Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi in particolare, a convocare un tavolo di lavoro con i sindacati per discutere sul tema.
«Affrontiamo tutto, vedremo quali sono i vincoli che abbiamo dopo di che cerchiamo di avere la maggiore convergenza possibile compatibilmente anche con i vincoli costituzionali che abbiamo. Esiste nel privato un meccanismo di ammortizzatori sociali in uscita che non è applicabile al pubblico dove c’è un sistema di mobilità rafforzato dall’ultima legislazione».
Patroni Griffi ha così sottolineato l?importanza di effettuare scelte che non siano anticostituzionali, in riferimento allo Statuto dei Lavoratori (comma 2 dell’articolo 51 della legge 165/2001, Testo unico sul pubblico impiego) dove si legge che lo statuto si applica sia anche alle pubbliche amministrazioni a prescindere dal numero dei dipendenti. Una sentenza della Cassazione (n. 2233 dell’1 febbraio 2007) ha inoltre effettivamente ribadito come il licenziamento degli impiegati statali (compreso il reintegro) sia regolato dallo stesso articolo 18 esattamente come per i lavoratori dipendenti delle aziende private.
Una mancata applicazione della riforma agli statali, quindi, potrebbe far parlare di incostituzionalità della legge, fino a essere classificata come ingiustizia: basti pensare alla polemica scaturita sul Web e veicolata soprattutto attraverso i social network.
Lo stesso Patroni Griffi, tuttavia, ha voluto puntualizzare in che modo l?articolo 18 non è compatibile con il settore pubblico, sottolineando come in quest?ambito esista comunque la mobilità, fermo restando che il licenziamento può avvenire in caso di reati o comportamenti scorretti secondo quanto dice la legge.
«Attorno alla questione dell’articolo 18 e della sua applicabilità agli statali si è aperto un dibattito a tratti incomprensibile. Un pezzo d’Italia chiede di colpire i lavoratori pubblici come se ci fossero conti da regolare.»