L’Unione europea tenta la strada della liberalizzazione del mercato musicale sottoponendo le società di raccolta del diritto d’autore alle sanzioni della Commissione Antitrust.
La Siae, ed altre 24 società di raccolta del copyright in Europa, per la prima volta si vedono costrette a rinunciare alle loro posizioni monopolistiche in favore di una politica europea di libera concorrenza. L’Unione europea intende infatti promuovere un mercato più competitivo aprendo nuovi canali, tra cui il digitale, che agevoli non solo utenti ma anche gli artisti emergenti.
Dal canto loro la Siae e le sue omologhe hanno espresso in commissione il timore che un simile provvedimento possa generare una corsa al ribasso del diritto d’autore, con conseguenze catastrofiche per gli autori.
Prevedibilmente i grandi nomi della musica, come David Gilmour, Julio Iglesias, Maurice Jarre e Mark Knopfler si sono rivolti, con un pubblico appello, direttamente a Barroso per opporsi alla revisione dell’attuale sistema di gestione del diritto d’autore schierandosi a favore delle società di copyright che fino ad oggi ne hanno tutelato gli ingenti ricavi.
Ma l’Unione europea resta irremovibile: il sistema monopolistico di raccolta del diritto d’autore sta penalizzando l’industria della musica e in particolare gli autori meno noti che spesso per la distribuzione delle proprie opere non percepiscono alcun compenso