Privacy, Garante al Governo: ridurre i tempi

di Marianna Di Iorio

18 Gennaio 2008 16:00

Il Garante per la privacy è intervenuto in merito alla riduzione dei tempi di conservazione dei dati di traffico telefonico e di Internet

L’Autorità Garante per la privacy è intervenuta in materia di conservazione dei dati di traffico telefonico e Internet.

In particolare, la discussione prende spunto dal recente decreto “milleproroghe” che prevede l’allungamento dei termini relativi all’obbligo per gli Internet Service Provider di mantenere un registro con nome, cognome, data e ora delle connessioni dei propri clienti.

Dunque, non più 31 Dicembre 2007, ma esattamente un anno dopo, il 31 Dicembre 2008.

Una decisione che da subito non è stata vista di buon occhio dall’Autorità che ha deciso, ora, di intervenire inviando una lettera al Presidente della Camera e al Ministro delle politiche comunitarie, per mostrare il disappunto nei confronti di questa proroga.

In tal modo, i tempi di conservazione prevedono fino a 8 anni per i dati di traffico telefonico e fino a 3 anni per quelli telematici.

Come si legge nel comunicato stampa diffuso sul portale del Garante per la privacy, «l’Autorità ha posto l’esigenza che il bilanciamento degli interessi coinvolti sia conforme alle prescrizioni della direttiva comunitaria in materia e che la direttiva stessa, la quale prevede tempi di conservazione dei dati di traffico sia telefonico che telematico compresi tra un minimo di sei mesi ed un massimo di due anni, sia tempestivamente recepita».

In particolare, al presidente Bertinotti, l’Autorità richiede di introdurre alcune modifiche alla norma, principalmente per quanto riguarda l’introduzione di un limite improrogabile alla data del 31 Dicembre 2008.

Al Ministro Bonino è stato, infine, richiesto di adottare, in tempi brevi, il decreto legislativo di recepimento della direttiva Frattini, che prevede misure correttive nei confronti della contraffazione e della pirateria in Europa.