Dichiarazione IVA 2023: saldo a debito entro il 16 marzo

di Anna Fabi

1 Marzo 2023 16:04

Saldo a debito IVA 2023 per l'anno di imposta 2022 in scadenza il 16 marzo: pagamento con Modello F24 in unica soluzione o a rate di pari importo.

In scadenza il versamento del saldo a debito IVA riferita all’anno di imposta 2022: l’ultimo giorno di pagamento – con versamento unico oppure della prima rata – è il 16 marzo 2023, tramite Modello F24 (utilizzando il codice tributo 6099).

L’importo dovuto è indicato nella dichiarazione annuale, al rigo VL38.

Saldo IVA annuale a debito

L’IVA a debito, sa saldare nel nuovo anno in base a quanto emerso dalla Dichiarazione IVA annuale per l’anno d’imposta precedente, deve essere versata ogni anno entro il 16 marzo. Questo, tuttavia, soltanto se la somma dovuta supera la soglia minima di importo fissata nella misura di 10,33 euro.

Entro il 2 maggio 2023 (il 30 aprile quest’anno cade di domenica) deve poi essere effettuata la trasmissione telematica del Modello IVA 2023 (anno d’imposta 2022), per i contribuenti che non ne hanno anticipato la trasmissione entro il 28 febbraio comunicando le liquidazioni periodiche IVA relative al quarto trimestre 2022 nel quadro VP della dichiarazione.

Pagamento IVA a rate

I contribuenti che devono saldare l’imposta possono infatti scegliere tra diverse possibilità per effettuare il pagamento, ma se lo fanno entro il 16 marzo, possono optare per la rateizzazione del dovuto in rate di uguale importo, con scadenza ogni 16 del mese e fino al 16 novembre 2023, con l’applicazione di un interesse fisso di rateizzazione dello 0,33% mensile.

Se, invece, il pagamento viene effettuato entro l’ultima data utile, ossia entro la scadenza per il versamento delle imposte e dei contributi derivanti dalla dichiarazione dei redditi (attualmente prevista per il 30 giugno 2023), allora scatta una maggiorazione degli interessi dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese successivo al 16 marzo 2023.

In caso di ulteriore differimento del versamento entro il termine previsto dal comma 2 dell’art. 17 del D.P.R. n. 435 del 2001 (30 luglio 2023), allora si applica un ulteriore interesse dello 0,40% sulla somma dovuta al netto delle compensazioni.

Compensazione IVA a credito

Se dalla Dichiarazione IVA 2023 emerge un credito, si può utilizzare la compensazione fiscale entro i 5mila euro. Per importi superiori, è necessario il visto di conformità e bisogna anche attendere dieci giorni dalla presentazione della Dichiarazione.

L’alternativa è chiedere un rimborso IVA, ma solo se il credito è superiore a 2.582,28 euro. Per importi che superano la soglia di 30mila euro (che diventano50mila se si vanta un punteggio ISA pari almeno a 8), oltre al visto serve anche una garanzia fidejiussoria (che non serve qualora ci sia l’attestazione del legale rappresentante sui requisiti patrimoniali della società).