PMI per l’Europa: crescita e competitività

di Barbara Weisz

19 Marzo 2014 11:00

Un manifesto delle PMI da Confcommercio con 12 richieste all'Europa e un appello congiunto di Confindustria italiana e tedesca per la crescita, nei giorni in cui Renzi vola a Parigi e Berlino.

Il Manifesto di Confcommercio per le PMI in Europa prevede 12 proposte alle autorità comunitarie, anche in vista dell’appuntamento elettorale europeo, tra cui spiccano: non solo Industria ma anche strategie ad hoc per Piccole e medie imprese, valorizzazione del Turismo, più concorrenza, armonizzazione dei regimi fiscali, accesso al credito, agenzia di rating europea, istituzione del marchio di origine dei prodotti, Agenda Digitale. Nei giorni dell’esordio del premier Renzi con i big comunitari (la Francia di Hollande e la Germania di Merkel), il pressing alla UE coinvolge anche Confindustria, che ha siglato insieme all’associazione degli industriali tedeschi (BDI) un appello per sollecitare l’Europa su 3 punti cruciali per lo svuluppo delle imprese: contributo dell’industria al 20% del PIL entro il 2020, competitività industruale al centro del Pacchetto Energia al 2030, liberalizzazioni commerciali.

Manifesto PMI

Senza impresa non c’è Europa, senza sviuluppo non c’è impresa” è lo slogan Confocmmercio per il manifesto di richieste all’Europa in vista delle elezioni di Strasburgo e dei successivi cinque anni, considerati «decisivi per il futuro dell’Ue», chiamata a lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi invertendo la rotta dopo gli anni di austerity, verso un’azione di rilancio e sviluppo. Fra le priorità:

  • valorizzazione imprese del commercio, turismo, servizi, trasporti e logistica (in Europa valgono il 70% del PIL e il 60% dei posti di lavoro), tramite politiche di sviluppo e investimenti per la competitività;
  • armonizzazione del mercato interno e dei regimi fiscali degli Stati membri per garantire un contesto di concorrenza leale tra imprese e settori economici;
  • semplificazioni anche a vantaggio delle imprese meno strutturate e di più piccole dimensioni, come impone lo Small Business Act.
  • revisione della direttiva Bolkestein (mercato interno Ue);
  • centralità di città e territori per la crescita e lo sviluppo;
  • valorizzazione del turismo e del patrimonio storico, artistico e culturale
  • misure per facilitare l’accesso al credito;
  • istituzione di un marchio di origine comunitario;
  • sostegno all’innovazione nel terziario di mercato e alla digitalizzazione delle imprese.

Appello Confindustria

I vertici della Confindustria italiana e tedesca, Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo, hanno siglato un appello per chiedere ai rispettivi governi di sollecitare il Consiglio Europeo (che si riunisce il 21 e 22 marzo) verso tre obiettivi ritenuti fondamentali: una strategia di politica industriale, incentrata sulla competitività delle imprese europee, che arrivi al traguardo del 20% del PIL entro il 2020. La competitivtà industriale deve anche essere al centro degli obiettivi del Pacchetto Energia e Clima 2030. Liberalizzazioni commerciali, favorendo ad esempio accordi con gli Usa.

Renzi in Europa

Intanto il premier ha fatto il suo “esordio” con i big europei incontrando il 15 marzo il presidente francese Francois Hollande e il 17 marzo la cancelliera tedesca Angela Merkel, in vista del Consiglio Europeo di Bruxelles del 20 marzo. Il premier, fra le altre cose, ha portato sia a Parigi sia a Berlino i suoi piani di riforme, incassando in entrambi i casi segnali positivi. Con Hollande piena sintonia sul fatto che l’Europa debba puntare su crescita e lavoro, la Merkel è stata più prudente sulle strategie future continuando a mettere l’accento sul rispetto dei vincoli di bilancio, pur esrpimendo grande favore per i programmi del nuovo governo, interprete di «un cambiamento strutturale».

Per approfondimenti: il Manifesto di Confcommercio