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Coronavirus, smart working nelle imprese

di Anna Fabi

Pubblicato 24 Febbraio 2020
Aggiornato 25 Febbraio 2020 14:52

Smart working in molte imprese, vademecum sulle misure precauzionali, verso nuovo decreto con agevolazioni fiscali e misure economiche: emergenza coronavirus nei luoghi di lavoro.

La prima conseguenza per le imprese è un massiccio ricorso allo smart working: sono moltissime le aziende che, in considerazione dell’emergenza coronavirus, hanno immediatamente scelto di far lavorare i dipendenti da casa.  Attenzione però: come ricordano anche i Consulenti del Lavoro, non si può restare a casa per paura del contagio senza una precisa disposizione aziendale (in tal caso si realizza un’assenza ingiustificata, con tutte le conseguenza che questo comporta).

Sul tema smart working non ci sono indicazioni da seguire obbligatoriamente: dopo il decreto del Consiglio dei Ministri (dl 6/2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 febbraio), Regioni e Comuni stanno emanando ordinanze con le regole da seguire per evitare la diffusione del contagio.

E’ il caso in cui il lavoratore si mette in quarantena volontaria per essere stato in zone a rischio epidemiologico o per aver avuto contatti con persone ricadenti nelle condizioni previste: in questo caso, si configura un comportamento di oggettiva prudenza, «rispondente alle prescrizioni della normativa d’urgenza, e disciplinato conseguentemente come per le astensioni dalla prestazione lavorativa obbligate dal provvedimento amministrativo». Questi soggetti devono comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio.

Lombardia e Veneto sono le regioni più coinvolte per la presenza di focolai, di conseguenza le misure adottate sono più rigide. Nel frattempo, le imprese stanno autonomamente  prendendo le precauzioni necessarie. Anche Veneto, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna hanno adottato provvedimenti. Misure precauzionali anche in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.

I Comuni in quarantena:  Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano in Lombardia, Vo’ Euganeo in Veneto.

Si attende, nel frattempo, un nuovo provvedimento del Governo con misure di carattere economico (sospensione della riscossione, bollette, cassa integrazione anche per le piccole imprese).

Assolombarda ha pubblicato un vademecum che fornisce una serie di indicazioni da seguire per i prossimi 15 giorni. E al primo punto c’è il consiglio (che molte aziende stanno seguendo) di «privilegiare ove già attivo, o dove è possibile farlo, il lavoro agile, da remoto, in modo da limitare trasferimenti e viaggi dei propri dipendenti».

Altri consigli:

  • rafforzare il filtro di ingresso dei visitatori in azienda (clienti, fornitori…).  Sul portale dell’associazione imprenditoriale è disponibile un modulo di autodichiarazione che si può far compilare relativo agli eventuali spostamenti in zone a rischio, in Italia e all’estero.
  • Limitare gli spazi di utilizzo di sale riunioni/corridoi/aule, identificando quelle più facilmente accessibili dall’ingresso, in modo da rendere più facilmente monitorabili i percorsi.
  • Preferire incontri ristretti e momenti di socializzazione in luoghi non particolarmente affollati (es. mense).

Ci sono poi una serie di indicazioni relative alle procedure di igiene e sicurezza consigliate dal ministero della salute (lavarsi mani, starnutire in fazzoletti di carta e buttarli, tossire nei fazzoletti).

In ambito trasferte, implementare le procedure aziendali di Travel Safety and Security per i lavoratori che devono recarsi all’estero per lavoro. A disposizione delle aziende, c’è una task force per fornire informazioni e supporto (Area Salute e Sicurezza, cell: 3401859530, 3488860830, 3755632737, mail: sic@assolombarda.it).

In generale, tutte le associazioni imprenditoriali sono impegnate anche nell’ambito del tavolo aperto al Ministero del Lavoro per attivare una serie di strumenti utili alle imprese (stop a versamenti fiscale, bollette, accesso al Fondi di Garanzia PMI, cassa integrazione e misure di sostegno al reddito dei lavoratori).