Al via l’Osservatorio sulle crisi di impresa

di Alessandra Gualtieri

30 Ottobre 2009 17:00

Il nuovo organismo pubblico si occuperà di monitorare gli effetti della crisi sulle attività d'impresa e le sue ricadute occupazionali, al fine di "prevenire per combattere"

Si chiama “Osservatorio sulle crisi di impresa” e il suo obiettivo finale è individuare strategie di contenimento e contrasto. Ad inaugurarlo, il Ministro Claudio Scajola che ieri ha ufficialmente insediato il nuovo presidio che si occuperà di monitorare gli effetti della crisi finanziaria su bilanci aziendali, economia e occupazione.

«Sono parecchie le aziende in crisi per le quali l’Unità di Crisi, attiva al ministero, ha già trovato una adeguata soluzione a tutela del posto di lavoro e per assicurare continuità all’attività aziendale».

Queste le parole del Ministro, che ha poi proseguito spiegando come il novo presidio servirà anche ad «anticipare le situazioni di difficoltà per poter adottare preventivamente le misure necessarie a superare le criticità contingenti o strutturali».

Membri attivi dell’Osservatorio, Presidenza del Consiglio dei Ministri, dicasteri di Economia e Finanze e Lavoro, Salute e Politiche sociali, Regioni, Unioncamere, Invitalia, Abi, Confindustria, Associazioni degli artigiani, CGIL, CISL, Uil e UGL.

I “settori caldi” su cui ci concentrerà l’azione preventiva e attiva dell’Osseravatorio sono in primis energie rinnovabili, edilizia e infrastrutture. Tutti ambiti complessi e in crescita, alla luce delle profonde dinamiche evolutive che li stanno interessando, complice il progresso tecnologico che impone cambiamenti per cogliere nuove opportunità.

Scopo finale del nuovo strumento di monitoraggio «svolgere un ruolo importante di informazione e di collegamento tra le politiche nazionali e gli interventi delle Regioni, per poter ottenere il concorso di tutte le forze sane dell’economia nell’individuazione tempestiva di soluzioni condivise, in grado di favorire la ripresa e lo sviluppo industriale salvaguardando così anche i posti di lavoro».