La riforma degli ammortizzatori sociali prevista dalla Legge di Bilancio 2022 impatta sulla busta paga: le aliquote d’imposta per finanziare i nuovi strumenti di welfare comportano un aumento della contribuzione dovuta, non soltanto dalle aziende ma anche quella a carico del lavoratore, che si ritroverà da 25 a 73 euro in meno all’anno. La riforma estende ai piccoli esercenti fino a cinque addetti la contribuzione dovuta ed aumenta quella già versata dalle PMI. Per Confesercenti l’aggravio e di quasi 500 milioni, di cui 200 milioni a carico delle imprese fino a 15 dipendenti, con un aumento medio per dipendente di 90 euro all’anno.
I calcoli sui tagli sono stati effettuati anche dal sindacato confederale UIL, che ha analizzato i costi a regime (nel 2022 sono calmierati) della riforma a discapito dei lavoratori.
Nuovi costi in busta paga
La riforma estende gli ammortizzatori alle aziende oggi escluse ma aumentano le aliquote contributive gravanti sulle aziende per pagare il FIS (Fondo di integrazione salariale) e la CIG straordinaria. In totale, la contribuzione sale fino a 220 euro in un anno per un’impresa da 50 dipendenti, tenendo sempre conto che i due terzi sono a carico dell’azienda e un terzo è a carico del lavoratore.
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Impatto sullo stipendio
Sommando le diverse misure in Manovra, a regime si applicano le seguenti nuove addizionali: 0,35% in aziende sotto i 15 dipendenti (dallo 0,45 allo 0,8%) e 1,7% fra i 16 e i 51 dipendenti (dallo 0,65 all’1,7%). Simulando i maggiori costi annui, su uno stipendio netto mensile di 1.750 euro, ecco di seguito gli aumenti per l’intero anno, da ripartire in busta paga.
- Aziende da 6 a 15 dipendenti: la contribuzione aumenta di 75 euro (da 95 a 168 euro) all’anno, il costo per l’impresa viene dunque incrementato di 47,8 euro (da 63,50 a 111,30 euro) e quello per il lavoratore di 25 euro (da 31,50 a 56,70 euro).
- Aziende da 16 a 51 dipendenti: il costo totale annuo sale di 220 euro (da 136,50 a 357 euro), il che significa 147 euro in più per l’azienda (dagli attuali 90,30 euro a 237,30 euro) e 73 euro per un lavoratore (da 46,20 a 119,70 euro).
Tabella dei costi annui
«Pur condividendo la necessità di una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali – commenta Ivana Veronese, segretaria confederale UIL – non possiamo accettare che ci sia un aggravio sulle buste paga di lavoratrici e lavoratori». La richiesta è la convocazione di un tavolo con le parti sociali al Ministero del Lavoro.