Straordinari non pagati: quando spetta e come ottenerli

di Anna Fabi

30 Settembre 2020 12:00

Cosa si intende per lavoro straordinario, gli obblighi del datore di lavoro e come agire in caso di mancatta corresponsione.

Per lavoro straordinario si intende quello prestato oltre il normale orario di lavoro, pari a 40 ore settimanali per i contratti a tempo pieno, secondo quanto stabilito dall’articolo 1 – II comma – del D.lgs 66/2003. Per gli straordinari sono previste delle maggiorazioni sulla retribuzione. Non sono tuttavia rari i casi in cui il datore di lavoro viene meno ai propri doveri.

Vediamo cosa si rischia in questi casi e come il lavoratore può difendersi e tutelarsi, ottenendo il giusto pagamento degli straordinari non corrisposti.

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Straordinari o lavoro supplementare?

Tuttavia il singolo contratto può prevedere un numero di ore settimanali differente (ad esempio 35 ore). In questi casi le ore eccedenti lavorate, fino al limite delle 40 ore settimanali, non andranno considerate come straordinari ma come lavoro supplementare per il quale sono comunque previste delle maggiorazioni.

Straordinari: limiti e obblighi

Per quanto riguarda gli straordinari, la legge prevede l’obbligo per il datore di retribuire ogni ora di lavoro straordinario secondo i parametri, ovvero le maggiorazioni, previsti dal CCNL di riferimento, indicando il tutto puntualmente in busta paga.

Se il datore di lavoro paga gli straordinari fuori busta paga e in contanti commette dunque un illecito. Il lavorarore che accetta di ricevere in nero gli straordinari non avrà diritto a richiedere per vie legali quanto spettante, né la contribuzione per le ore di lavoro extra né tanto meno, in caso di infortunio sul lavoro, il riconoscimento della copertura assicurativa INAIL.

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Esistono poi dei limiti:

  • in una settimana non si possono superare le 48 ore di lavoro compreso lo straordinario;
  • gli straordinari in un anno non possono superare le 250 ore complessive, salvo diverse disposizioni da parte del CCNL.

E dei vincoli:

  • le ore di straordinario devono essere concordate con il datore di lavoro;
  • il datore non può obbligare in alcun modo il dipendente a svolgere del lavoro straordinario, a meno che non possa provare che il lavoro extra sia necessario per comprovate ragioni tecniche, produttive ed organizzative aziendali.

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Straordinari non pagati: come tutelarsi

Trattandosi di un dovere, il lavoratore che abbia prolungato per richiesta del datore di lavoro il proprio orario senza ricevere la dovuta retribuzione extra potrà attivare le procedure previste dalla normativa vigente a propria tutela. Si tratta delle stesse misure previste in caso di mancato pagamento dello stipendio

Il consiglio, prima di procedere con le vie formali e legali, è quello di parlare con il proprio datore di lavoro per trovare un accordo, eventualmente presentando un sollecito per il pagamento degli straordinari da consegnare a mano, tramite raccomandata A/R, o via PEC.

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Nel caso in cui questo tentativo fallisse le possibili strade da percorrere sono:

  • presentare un esposto alla Direzione del Lavoro competente sul territorio che convocherà l’azienda tentando una conciliazione tra le parti;
  • rivolgersi ai sindacati o alle associazioni di categoria per chiedere loro di calcolare correttamente gli straordinari dovuti e non pagati e di inviare la corrisponedente richiesta all’azienda;
  • rivolgersi ad un legale che presenti le prove del lavoro extra svolto al Giudice del Lavoro per ottenere la pronuncia di un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo che obblighi il datore di lavoro a pagare quanto dovuto pena il pignoramento dei suoi beni. La procedura è abbastanza veloce, ma servono prove e documenti che dimostrino lo svolgimento degli straordinari. Se non si è in possesso di questa documentazione l’unica strada da seguire è quella di intentare una causa legale contro l’azienda portando magari come prova del lavoro extra le testimonianze dei colleghi di lavoro.