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Reddito di cittadinanza: pronto il decreto

di Barbara Weisz

7 Gennaio 2019 15:21

In bozza il decreto attuativo del reddito di cittadinanza: novità su importi del sussidio e utilizzo del credito sulla carta elettronica, regole diverse per la pensione di cittadinanza.

Parte da aprile, è riconosciuto per 18 mesi prorogabili (previa richiesta di rinnovo), necessita di un ISEE entro i 9360 euro, residenza in Italia da almeno dieci anni e/o permesso di soggiorno di lunga durata: sono le caratteristiche fondamentali del reddito di cittadinanza in base alle bozze del decreto attuativo di Governo, che riserva alcune novità di rilievo, come ad esempio l’importo del sussidio.

Scarica la bozza del Decreto Pensioni – Reddito di Cittadinanza

Importo del sussidio

L’assegno di reddito di cittadinanza sarà pari a 780 euro solo nel caso in cui il titolare non possieda casa di proprietà e viva in affitto; chi è proprietario di una prima casa avrà un assegno di 500 euro.  Sono invece diverse le cifre relative alla pensione di cittadinanza, che spetta a coloro che hanno almeno 65 anni. In questo caso, il trattamento è pari a 630 euro al mese (sempre con 12 mensilità) con un’integrazione per chi vive in affitto di altri 150 euro al mese. Come si vede, in tutti i casi il limite massimo è 780 euro.

Requisiti

  • Residenza e soggiorno: cittadini italiani o europei, titolare di permesso di soggiorno Ue di lunga durata, parente di straniero titolare di diritto di soggiorno, cittadino di paesi con convenzioni bilaterali di sicurezza sociale. Al momento della presentazione della domanda, bisogna essere residenti in Italia in via continuativa da almeno dieci anni. Attenzione: questo requisito vale per tutti, indipendentemente dalla cittadinanza. Significa che anche i cittadini italiani, per aver diritto al reddito di cittadinanza, devono essere residenti in Italia da dieci anni (se vivono all’estero, non hanno accesso allo strumento di welfare).
  • Reddito e patrimonio: ISEE fino a 9mila360 euro, patrimonio immobiliare fino a 30mila euro (esclusa la prima casa), patrimonio mobiliare fino a 6mila euro, a cui si possono aggiungere 2mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a raggiungere un massimo di 10mila euro, a cui si possono ulteriormente aggiungere mille euro per ogni figlio successivo al secondo e 5mila euro per ogni componente con disabilità. Reddito familiare pari a 6mila euro annui moltiplicati per la seguente scala di equivalenza: 1 per il primo componente, 0,4 per ogni componente maggiorenne, 0,2 per pgni minorenne, fino a un massimo di 2,1. Non si calcolano i trattamenti assistenziali in corso.
  • Patto per il lavoro: riguarda i componenti maggiorenni del nucleo familiare, non occupati e non studenti, che aderiscono a uno specifico percorso personalizzato. Esclusi gli over 65. Il patto per il lavoro viene stipulato con un centro per l’impiego, e prevede la ricerca di lavoro, l’aggiornamento professionale, e l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte congrue (dopo 12 mesi, va accettata la prima offerta utile). Sono previsti specifici criteri per valutare la congruità dell’offerta.

Domanda

Bisogna presentare domanda all’INPS o ai centri di assistenza fiscale, con modulistica che verrà messa a disposizione dall’istituto di previdenza. Il trattamento inizia il mese successivo alla presentazione dell’istanza. Se l’istruttoria ha esito positivo (cioè, se il richiedente ha tutte le caratteristiche previste), il reddito di cittadinanza viene erogato attraverso una carta Rdc, che può essere utilizzata per effettuare gli acquisti o per prelevare (qui ci sono dei tetti). E’ prevista la creazione di apposite piattaforme informatiche per consentire l’intera operazione.

Durata

Il reddito di cittadinanza dura 18 mesi, ma può essere rinnovato se continuano a sussistere i requisiti). E’ sufficiente una pausa di almeno un mese (non prevista nel caso di pensione di cittadinanza, che non prevede sospensioni). Attenzione: il testo non sembra, al momento, mettere un limite al numero di rinnovi possibili.

Incentivi

Infine, ci sono incentivi per i datori di lavoro che assumono titolari del reddito di cittadinanza. Per un’assunzione a tempo indeterminato, ci sono sgravi contributivi pari alla metà della somma restante di reddito di cittadinanza (18 mesi meno quelli già goduti), con un minimo di cinque mensilità (sei per donne o categorie svantaggiate). L’altra metà della somma va invece al centro per l’impiego. Il beneficio mensile non può comunque superare i 780 euro.