Si è sbloccata la negoziazione sullo stanziamento straordinario di fondi in favore dell’Emilia, per la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito imprese e famiglie lo scorso maggio producendo gravi danni anche all’economia del territorio.
L’erogazione dei fondi UE destinati all’Italia e alla ricostruzione delle zone dell’Emilia che del 29 maggio 2012 sono state colpite dal terribile sisma era stata bloccata da cinque Paesi che non volevano pagare: Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna.
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Sul principio di concedere uno stanziamento supplementare per aiutare famiglie ed imprese emiliane l’accordo era già unanime, come già rivelato da Patrizio Fiorilli, portavoce del commissario Ue al Bilancio Janusz Lewandowski.
Questi Stati, però, non concordavano sull’anno di riferimento sul quale spalmare la spesa per il fondo di solidarietà da 670 milioni di euro: i cinque proponevano di farlo sul bilancio comunitario del 2013, mentre la Commissione proponeva sul 2012.
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Poi però è arrivata l'intesa tra Parlamento e Consiglio europeo, che è poi stata formalizzata alla riapertura dei negoziati sui bilanci 2012 e 2013. ​L’accordo al Consiglio Ecofin è passato con la maggioranza, solo tre Paesi infatti hanno continuato ad opporsi: Gran Bretagna, Svezia e Finlandia. Alle imprese che hanno subito i danni del sisma sono stati riservati 195 milioni di euro.