Imprenditoria giovanile, la crisi degli under 30

di Barbara Weisz

Pubblicato 3 Settembre 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

Dal garage a Wall Street, anzi no, a Piazza Affari: di giovani che sognano di ripercorrere le gesta di Larry Page e Sergey Brin, fondando la nuova Google italiana, certamente ce ne sono. Ma quando l’idea imprenditoriale deve passare dal business plan alla realtà , in Italia gli intoppi non mancano.

Non a caso, fra le priorità  della nuova fase del piano crescita del governo ci sono misure per incentivare la nascita di start-up innovative: si attendono misure di semplificazione normativa, incentivi, forme di sostegno finanziario. Già  entro la fine di settembre si attendono i provvedimenti per le start up innovative inseriti nell’agenda del governo. Qualcosa è già  stato fatto con le misure relative all’accesso al credito dei giovani inserite nel Dl Sviluppo, piuttosto che con le nuove norme relative alle srl semplificate degli under 35. Nel frattempo, i dati parlano chiaro: l’imprenditorialità  giovanile ha risentito della crisi, e parecchio.

Secondo le elaborazioni di Datagiovani sui dati Infocamere, dal 2008 al 2012, quindi dall’inizio della crisi, in Italia si sono persi circa 50mila titolari d’impresa under 30, con un calo del 13,5%. Nello stesso arco di tempo, il numero totale di imprenditori (senza quindi considerare i limiti di età ) è invece rimasto stabile (+0,1%).

A soffrire maggiormente l’emorragia di giovani imprenditori è il Nord-Est, con un calo del 18% dal 2008. In particolare, le due regioni in cui la vocazione imprenditoriale dei giovani è maggiormente in crisi sono Emilia Romagna, -20%, e Veneto, -17% sul 2008). Meno evidente il calo nel Centro Italia, -8,3%, mentre il Sud e le isole pur presentando una riduzione di imprenditori under 30 del 12,8% sono le zone d’Italia dove è più alta la percentuale di giovani imprenditori rispetto al totale dei titolari d’azienda: il 6,5% delle imprese meridionali è di proprietà  di un giovane sotto i 30 anni, mentre nel resto d’Italia la percentuale non raggiunge il 5%.

In termini assoluti, la Regione con il maggior numero di giovani imprenditori è la Lombardia, intorno a 48mila, ma in termini percentuali il primato spetta a Calabria, 7,8%, Campania, 7,2%, e Sicilia, 6,7%.

Fra i diversi settori, quelli preferiti dai giovani sono commercio e riparazioni, costruzioni, alloggio e ristorazione. In termini percentuali, ovvero per numero di imprenditori under 30 rispetto al totale dei titolari d’azienda, il primato spetta ancora ad alberghi e ristoranti: forse in omaggio alla vocazione turistica italiana, questo segmento presenta anche una dinamica positiva nell’ultimo anno, con un +0,1% di nuove imprese under 30.

Infine, la classifica delle province: in testa c’è Prato, seguita da Cuneo e Savona. Fanalini di coda: Belluno, Treviso e Cagliari.