Fallimento della propria banca: focus sulle procedure di rimborso

di Sonia Ferretti

Pubblicato 6 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:42

In questi giorni la nostra attenzione è calamitata sulla situazione finanziaria e sui titoli depositati. Sicuramente, avrete sentito che la principale tutela del nostro denaro è data dai conti correnti garantiti fino a 103 mila euro (per la precisione 103.291,38 euro). E’ sicuramente interessante, però, scendere nel dettaglio e capire, in caso di fallimento della banca, quali sono modalità  e tempi di rimborso.

Tutte le informazioni a riguardo, sono disponibili sul sito del Fondo Interbancario di tutela dei Depositi. Sintetizziamole:

Prima di tutto le belle notizie. Come ci viene spiegato, la garanzia si intende per depositante e non per deposito. Ne scaturisce che, se il conto corrente è cointestato, essa raddoppiando, diventa di 206.582,76 euro.

E ora le note dolenti. Scorrendo le FAQ dei sito FITD, abbiamo la conferma che, nel caso in cui un depositante sia titolare oltre che di un conto congiunto anche di altri conti presso la stessa banca, allora la copertura massima di 103.291,38 euro si applica alla somma dei depositi dei vari conti a lui intestati.


Prima il conto corrente verrà  congelato e niente potrà  essere prelevato, dopodiché l’importo che verrà  rimborsato in termini più brevi (attenzione, non subito..), ossia entro i tre mesi successivi, è di 20 mila euro. Tale importo è in linea con la Direttiva n. 94/19 CE, la quale prevede un livello minimo di garanzia di 20.000 euro per singolo depositante.

Il legislatore italiano ha recepito la direttiva con il D.L. del 4 Dic 1996 n° 659, in cui si prevede che il limite massimo di rimborso, richiamato dallo Statuto del FITD, non può essere inferiore a 103.291,38 euro, per depositante.

La differenza, fino a 103.291,38 euro (e non un centesimo in più) dovrebbe essere restituita in ragione dei tempi e delle modalità  dell’iter fallimentare.

Per ulteriori curiosità  sull’argomento potete consultare il sito del Fondo Interbancario di tutela dei depositi.

Il discorso si fa molto più articolato quando gli effetti della crisi toccano le imprese.

In questo caso è limitativo parlare di procedure di rimborso su un conto corrente, ma è necessario ampliare la prospettiva e discutere della necessità  di un fondo di garanzia che vada a riguardare le imprese, e in particolare quelle di piccole dimensioni.

Le misure a sostegno delle Pmi allo studio di Governo e Regioni – congiuntamente ad organismi chiave come l’ABI e in stretta sinergia con le indicazioni strategiche delle associazioni di imprese – sono numerose e stanno prendendo corpo proprio in questi giorni.