ISO 9001: certificazioni di qualità come strumento per l’innovazione

di Alessia Valentini

Pubblicato 1 Maggio 2012
Aggiornato 24 Marzo 2014 16:30

ISO 9001: la certificazione di qualità vista come un importante e funzionale strumento di innovazione gestionale che mette il cliente al centro del processo produttivo aziendale.

«L’innovazione distingue tra un leader e un seguace»: così Steve Jobs ricordava ai laureati di Stanford nel lontano 12 giugno 2005, quello che lui riteneva essenziale per la vita e non solo per il business. Certamente questa attenzione al rinnovamento è ancor più strategica per le Pmi, sia per l’agguerrita concorrenza globalizzata sia per l’offerta di prodotti e servizi che possano “fidelizzare” il cliente in relazione alla qualità percepita e ottenuta.

L’attenzione alla “qualità” è sempre stata un punto importante per chi fa prodotti, ma è un attributo meno tangibile per coloro che offrono servizi. Da diverso tempo il tema delle certificazioni di qualità ha lentamente e progressivamente, permeato il mercato come dimostrazione concreta dell’impegno e della serietà verso il cliente. Oggigiorno studiosi e professionisti concordano nel considerare il modello della certificazioni di qualità, un importante e funzionale strumento di innovazione gestionale.

ISO 9001

La norma UNI EN ISO 9001 riemessa nel 2008 nella nuova versione, regola il sistema di gestione della qualità di prodotti e servizi con l’unico obbiettivo di ottenere la soddisfazione del cliente finale. Il modello di riferimento è implementato sulla base della metodologia Plan, Do Check Act PDCA, che consiste nell’instaurare un circolo virtuoso di miglioramento in favore dell’efficienza e della efficacia aziendale.

Stabilire, implementare, monitorare, rivedere e migliorare il sistema di gestione sono gli step iterativi della metodologia che mette il cliente al centro del processo produttivo aziendale. I requisiti forniti dal cliente diventano il punto d’inizio di un approccio per processi che culmina nel momento della validazione finale del prodotto consegnato o del servizio erogato.

Fin qui la lettura della norma ISO 9001 è quella standard, che comunque ha il beneficio di “mettere ordine” in un contesto imprenditoriale a volte confuso in cui le attività produttive sono caotiche, time consuming e cost increasing. Quindi almeno come primo risultato di questa riorganizzazione del modello produttivo si possono rapidamente conseguire risparmi di tempo e di denaro. Ma si può ottenere di più.

L’implementazione per l’innovazione

Il termine “innovazione” può essere utilizzato per indicare il “cambiamento” gestionale e decisionale che le Pmi devono operare e che deve avvenire rapidamente rispetto alla repentina evoluzione del mercato. Proprio con questo intento, la ISO 9001 viene riletta in chiave di “strumento di innovazione” da Confindustria  attraverso il progetto IxI (Imprese per l’Innovazione n.d.r.) specificamente pensato per le Pmi.

Il passaggio della fase di monitoraggio e misurazione o analisi dei dati, o fase “check”, può essere effettuato tenendo presente il valore di fondo di un’organizzazione che vive in un mercato globalizzato che richiede risposte rapide e nello stesso tempo affidabili.

È quindi necessario individuare, raccogliere ed analizzare dati idonei sui processi cardine aziendali,  per dimostrare l’adeguatezza e l’efficacia del sistema di gestione e per poter apportare miglioramenti dove serve. In quest’ottica, gli indicatori prestazionali del sistema non devono essere solo implementati, ma devono avere dei valori di riferimento che siano la soglia per l’accettazione di conformità e per la determinazione delle azioni che realizzino un significativo miglioramento.

Queste azioni possono essere preventive o correttive ma perché siano strumento di innovazione devono essere applicate ogni giorno a riprova della diffusione in azienda della cultura del dato e delle decisioni basate su di esso. Esempi pratici sono gli interventi che favoriscono l’abbassamento dei costi produttivi che si ripercuote sul prezzo al cliente finale, o le azioni volte alla riduzione dei tempi di produzione che ottimizzano i tempi di consegna, ma anche l’introduzione di innovazioni tecnologiche o la sensibilità a recepire nuove idee, che massimizzino l’efficacia e l’efficienza. Tutti questi accorgimenti si ripercuotono positivamente sull’azienda, permettendole una maggiore capacità di concorrenza.