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Digital Markets Act in vigore: impatto su imprese e consumatori

di Teresa Barone

Il Digital Markets Act in vigore da novembre avrà diverse conseguenze per le imprese e per i consumatori: l'analisi dell'esperto, Andrea Boscaro.

È in vigore dal 1° novembre il Digital Markets Act, che impone in tutti gli Stati Membri della UE maggiori responsabilità in termini di trasparenza e interoperabilità ai gatekeepers, ossia gli operatori digitali che operano svolgono ruoli di piattaforme LoPs (Large Online Platforms) come Apple, Google, Meta e Amazon.

A focalizzare l’attenzione sull’impatto per imprese e consumatori è Andrea Boscaro (The Vortex), esperto di temi digitali, che ben sintetizza il senso della nuova regolamentazione.

La finalità è evitare che tali ambienti diventino ecosistemi chiusi in cui siano limitati la concorrenza fra le imprese e compressi i diritti dei consumatori. L’impatto della riforma, sottolinea Boscaro, avrà contorni più precisi nei prossimi mesi e solo il 2 maggio 2023 saranno attuati gli effetti del provvedimento, sebbene sia già possibile osservare alcuni aspetti che il DMA può produrre.

  1. Prima di tutto, gli sviluppatori di app potranno introdurre pagamenti gestiti da sistemi differenti da quello collegato al produttore dello smartphone o al sistema operativo utilizzato.
  2. In seconda battuta, Amazon non potrà servirsi dei dati di vendita che i merchant realizzano sul suo marketplace per introdurre collezioni a marchio proprio, né potrà premiare i propri brand “private label” con una visibilità preferenziale.
  3. Anche Google non potrà fornire, sul proprio motore di ricerca, un trattamento di vantaggio ai propri servizi (es. Google Voli) rispetto a operatori terzi (es. Skyscanner).
  4. Infine, non potrà essere chiesto alle aziende di vendere sui marketplace i propri beni a un prezzo inferiore a quello praticato sul proprio sito web, in virtù del cosiddetto parity rate.

La riforma, inoltre, rappresenta un atto organico di regolamentazione del mondo digitale in Europa anche al fine di contrastare le limitazioni a cui si trova di fronte chi acquista un dispositivo digitale. Lato consumatore, in particolare, significa poter essere libero di servirsi di un device acquistato, come uno smartphone, senza restrizioni imposte dal produttore.

Si tratta dunque di un passo avanti verso una maggiore concorrenza sui mercati digitali, facendo spazio ai “piccoli” rispetto ai big player ed offrendo di conseguenza maggiore scelta agli utenti in tema di servizi Internet.