Programmi di ottimizzazione, ne abbiamo davvero bisogno?

di Stefano Besana

Pubblicato 7 Febbraio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

Qualche giorno fa, stavo guardando l’ottima presentazione di Fabio Montanari su ICTV.it.
Il video in questione riguarda l’applicazione Windows Doctor, che offre alcuni utili strumenti per la protezione, l’ottimizzazione e la gestione del proprio PC.
Il video mi ha spinto a riflettere sull’utilità di sistemi come questo (parlo di sistemi di ottimizzazione in generale) in rapporto, sopratutto, al loro prezzo.

Ed ecco le mie riflessioni: personalmente non ritengo assolutamente indispensabili i software di ottimizzazione, e non ne ho mai fatto largo uso, preferendo a questi strumenti, altri prettamente dedicati alla protezione del proprio sistema, quindi: antivirus, firewall, antispyware, etc.

Si tratta di prodotti comunque interessanti, che meritano di essere presi in considerazione, ma che forse è possibile sostituire con un uso decisamente più consapevole del proprio PC o con altri tool gratuiti che garantiscono, grossomodo, le stesse funzioni.

Prodotti come questi vanno a lavorare su aree del sistema molto pericolose e delicate (registro di sistema, file di sistema, etc.): sono quindi utilizzabili in maniera adatta ed efficace solo da coloro che sono abbastanza esperti da poterne comprendere appieno tutti i processi e tutte le opzioni. Sebbene si propongano come valido aiuto anche per i non esperti, è sempre consigliabile che gli interventi in quelle aree siano effettuati da persone che sanno perfettamente quello che stanno facendo e come lo stanno facendo.

È vero che un semplice antivirus o un firewall (anche in coppia) non sono in grado di garantire da soli la sicurezza di un PC, lo abbiamo sottolineato noi stessi in molte occasioni su questo blog.
Un utente consapevole e attento all’uso di ogni sistema (e qui non faccio distinzioni tra Windows, Mac, Linux o altro) è, come abbiamo detto anche in precedenza, in grado, a mio modo di vedere, di cavarsela bene anche senza strumenti di terze parti.
Che poi li si voglia considerare come applicazioni aggiuntive e strumenti in grado di essere d’aiuto, il discorso cambia. A voi la parola!