Quando la qualità aumenta i profitti di un’azienda

di Simona Tenentini

31 Marzo 2010 08:30

Il manager che vuole affrontare le nuove sfide del mercato deve necessariamente fare i conti con la ricerca della qualità. Essa comporta un miglioramento dei processi, un abbassamento dei costi e l'accresciuta soddisfazione del cliente finale

Manager e mercato. Diverse sono le competenze richieste ad un buon dirigente d’azienda quando si trova a fare i conti con le nuove sfide imposte dal mercato.

I presupposti per poter agire al meglio sono: innanzitutto la conoscenza della direzione nella quale si sta andando, ossia la cosiddetta vision. Il calcolare bene la rotta, effettuando tutti gli aggiustamenti del caso, per non allontanarsi troppo da questa direzione, l’essere in grado di fare delle previsioni in merito a cosa potrà accadere, prendendo altresì coscienza dei punti di forza e di quelli di debolezza dell’organizzazione e dei propri collaboratori. Infine, il buon manager deve saper utilizzare al meglio gli strumenti mediante i quali mantenere sotto controllo i propri processi.

In tale contesto la qualità è uno degli strumenti principe per il management ed ogni buon dirigente dovrebbe conoscerne a fondo i principi e utilizzarli per trasmettere ai collaboratori una maggiore attenzione ai bisogni del cliente, sviluppare una coscienza di prevenzione e per aggiungere valore alle proprie attività.

Del resto secondo quanto affermava Kaoru Ishikawa, uno dei più eminenti guru della qualità giapponese “se vogliamo risolvere i problemi, dobbiamo “parlare con i dati”.

In sostanza è necessario che ai manager vengano forniti dei dati esatti che chiariscano la natura dell’eventuale problema, in modo da poter adottare la decisione corretta, anche perché la maggior parte dei dirigenti sono convinti che i processi operino correttamente in quanto l’impresa produce profitto. In realtà, se non hanno mai misurato i costi causati dalle informazioni errate, non arriveranno mai a comprendere la necessità del cambiamento.

Adottare la trasformazione significa riconoscere l’utilità di un efficace sistema di gestione della qualità delle informazioni che comporta, di conseguenza, un corrispondente miglioramento dei processi e l’eliminazione degli errori derivanti dalle informazioni errate che incrementano i costi per l’impresa. Tutto ciò ha come risultato il raggiungimento di un vantaggio competitivo con un incremento dei profitti, una migliorata soddisfazione degli utenti finali ed un aumento anche della soddisfazione dei dipendenti che non dovranno più perdere tempo in attività di rilavorazione e correzione delle informazioni.

Si può tranquillamente affermare, in sostanza, che applicando la ricerca della qualità si perseguono  diversi scopi all’interno di un’azienda. In primo luogo si dà evidenza alla capacità di fornire, in modo continuativo, prodotti e servizi affidabili e corrispondenti ai requisiti, in una costante ricerca del miglioramento.

Applicando la qualità si disciplina e organizza al meglio il lavoro complessivo. I controlli periodici da parte di un Ente super partes, infatti, aiutano a far radicare l’idea che bisogna lavorare bene sempre. Si arriva, inoltre, ad un’ottimizzazione dei processi, ad uno sviluppo delle risorse umane, portando a far diminuire il numero delle non conformità e i costi interni dovuti agli scarti.

Tra gli altri risultati derivanti dall’applicazione della qualità, infine, si aumenta la soddisfazione dei clienti e si può usare la certificazione come trampolino di lancio per iniziare il viaggio verso la qualità totale.