Nel 2016 General Motors potrebbe dire addio al suo storico stabilimento di Bochum, in Germania, dove vengono prodotte alcuni modelli di Opel. La decisione dell’azienda automobilistica americana, che in Europa opera anche attraverso questo brand, è dovuta alla crisi di vendite che attanaglia l’intero vecchio continente e che fa sì che l’offerta di vetture sia di molto superiore alla domanda.
Dopo mesi di valutazioni economiche anche su altri stabilimenti, la scelta sembra proprio riguardare queso plant nella zona della Ruhr. Intanto, l’azienda ha raggiunto un accordo di massima con i sindacati per mantenere aperti tutti e 4 i siti Opel tedeschi almeno fino al 2016, cosa che salva l’occupazione almeno per 4 anni e prolunga la vita di queste catene di montaggio da cui esce la Zafira, che giusto per quell’anno vedrà terminare l’assemblaggio dell’attuale versione.
Negli ultimi mesi, dal quartier generale General Motors di Detroit ci si era resi conto che lo stabilimento di Bochum aveva una bassa redditività e non portava profitti, anche a causa della forte crisi che sta vivendo il mondo dell’auto in Europa.
Intanto, un analista finanziario londinese che lavora per l’istituto di credito svizzero UBS, anche altri costruttori dovrebbero dismettere alcuni dei loro siti: “Fra questi ci sarebbe Renault, Peugeot-Citroen, Fiat e Ford” ha detto laconico, ricordando che a causa delle pressioni politiche volte a non favorire le chiusure di impianti, negli ultimi 4 anni solo 2 altri stabilimenti sono stati chiusi in Europa: uno di GM a Bruxelles e quello di Fiat a Termini Imerese, per il quale si sta ancora cercando una soluzione alternativa dopo che non è ancora certo che la DR Motor vi produrrà le sue auto, dopo che il ministro dello Sviluppo Economico ha concesso alcuni giorni di tempo per cercare un partner industriale o finanziario.
Del resto i dati parlano chiaro: se nel 2012 la sovracapacità produttiva raggiungerà i 2 milioni di vetture, nel giro di qualche anno potrebbe addirittura raddoppiare alla luce delle previsioni che indicano un calo di vendite del 7% entro fine dicembre, con i mercati auto di Italia, Grecia e Francia che crolleranno di almeno il 18%.