Sony Mobile taglia 1.000 posti di lavoro

di Roberto Rais

24 Agosto 2012 09:15

Telefonia cellulare: Sony ha annunciato di voler tagliare circa 1000 posti di lavoro in Svezia, concentrando le attività in Giappone.

Sony Mobile, divisione del gruppo Sony specializzata nel business dei cellulari, ha affermato che intende ridurre in maniera significativa i propri posti di lavoro negli impianti svizzeri, quale parte strategica di un piano di ristrutturazione che – tra gli altri – prevede lo spostamento della società dalla sua consolidata sede scandinava, nella cittadina di Lund.

Ad annunciare la scelta è la stessa azienda nipponica, che attualmente occupa circa 8 mila addetti in tutto il mondo, e che desidera ridurre la manodopera di circa il 15% (ovvero, 1.000 posti, di cui 650 addetti nelle strutture di Lund, e 350 consulenti) entro la fine del marzo 2014, al fine di migliorare l’efficienza operativa con la riduzione dei costi del personale.

In particolare, Sony Mobile ha voluto precisare come Lund rimarrà comunque “un sito strategico concentrato sullo sviluppo delle applicazioni e del software”.

Sony Mobile è attualmente il sesto gruppo al mondo nel settore dei dispositivi di telefonia mobile, ed è controllata e partecipata interamente dal gruppo giapponese, che nel corso del 2011 ha riacquistato il 50% che era detenuto nella joint ventures originariamente partecipata anche da Ericsson.

La scelta della compagnia pone così definitivamente fine alla precedente strategia di Sony, che mirava a sfruttare il design europeo di Ericsson per rilanciare la propria posizione nel comparto dei cellulari. Con il ridimensionamento delle strutture di Lund, infatti, Sony riporta in Giappone l’intera gestione del marchio, negli ultimi anni proprietario di una quota di mercato sempre più sottile a causa dell’agguerrita concorrenza americana di Apple, e asiatica di Samsung.

Con tale decisione, infine, Sony coglie altresì l’obiettivo di render più vicine e sinergiche le divisioni Mobile con quelle del resto del gruppo, nel tentativo di incrementare lo scambio di know how e di personale. A non esser contenti della nuova convergenza saranno, sicuramente, i 1.000 dipendenti svedesi che dovranno rimanere a casa.