La negatività sul lavoro danneggia inevitabilmente l’efficienza e la produttività, riflettendosi anche sulle prestazioni dei colleghi.
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Un concetto apparentemente scontato sul quale ha focalizzato l’attenzione una ricerca promossa dalla Michigan State University, indagine che rivela come chi fa emergere i problemi e le criticità proprie dell’ufficio può certamente sensibilizzre il management e spingerlo ad apportare migliorie ma, allo stesso tempo, rischia di rimanere vittima del suo atteggiamento eccessivamente avverso.
La propensione a individuare e segnalare tutto ciò che non va o che potrebbe andare storto, infatti, a lungo andare danneggia il singolo rendendolo meno efficiente e improduttivo.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Applied Psychology e condotta su un campione di 300 lavoratori occupati in vari ambiti, dalla contabilità alla vendita al dettaglio, dalla produzione all’assistenza sanitaria, sottolinea invece l’importanza di stimolare non solo l’invio di feedback negativi da parte dei dipendenti ma anche la segnalazione delle loro proposte per trovare soluzioni adeguate.
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Solo facendo in modo che questi ultimi propongano idee di miglioramento, infatti, si può riuscire a contrastarne la negatività e garantire prestazioni soddisfacenti.