Ottimismo e digitalizzazione

di Chiara Basciano

21 Marzo 2017 13:00

Ai lavoratori piace il digitale ma chiedono un maggior coinvolgimento nel processo decisionale.

Se il 95% dei lavoratori non intende lasciare il proprio lavoro nel corso di quest’anno ciò dipende dal fatto che la maggior parte di essi nutre fiducia nelle figure manageriali. Il dato, evidenziato da una recente ricerca condotta da Ricoh-Coleman Parkes, mostra come ci sia un crescente ottimismo dei lavoratori in parte dovuto anche alla digitalizzazione.

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La ricerca infatti dimostra anche come oltre il 60% dei lavoratori sia convinto che l’IT sia essenziale per gestire l’impatto del cambiamento nel 2017 e come il 42% dei lavoratori si aspetti che le tecnologie consentiranno loro di svolgere meglio il proprio lavoro.

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Il rivoluzione digitale rende quindi più fiduciosi i lavoratori nei confronti delle aziende in cui lavorano. Ma perché questo stato di cose resti immutato le aziende devono accettare la sfida e continuare ad investire nel digitale, puntando alle tecnologie più utili al benessere dei lavoratori e al successo aziendale.

Tra gli elementi considerati chiave per i lavoratori spiccano l’automazione e l’intelligenza artificiale, che, per il 27% dei lavoratori, sono il modo migliore per garantire loro una maggiore flessibilità e una gestione del tempo più produttiva. Ma ciò che i lavoratori chiedono è una maggiore condivisione delle strategie, considerato che il 30% si lamenta del fatto di non essere parte attiva delle decisioni riguardanti l’adozione della tecnologia in azienda.

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Eppure i manager dovrebbero prendere la palla al balzo e confrontarsi coi lavoratori proprio per individuare gli strumenti più adeguati e risolutivi, capaci di incidere realmente sul lavoro, senza sprecare in questo modo risorse e tempo.

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