Banca d’Italia: reddito famiglie diminuito del 4% nel periodo 2006 – 2008

di Emanuele Menietti

10 Febbraio 2010 16:10

Il reddito medio delle famiglie ha subito una contrazione pari al 4% nel periodo compreso tra il 2006 e il 2008. La maggior parte della ricchezza rimane concentrata in un numero ridotto di famiglie

Giungono notizie in chiaroscuro da parte della Banca d’Italia sul fronte del reddito delle famiglie del Bel Paese. Stando agli ultimi dati forniti dall’importante istituzione, nel corso degli anni compresi tra il 2006 e il 2008 il reddito familiare si sarebbe ridotto mediamente del 4% in termini reali, dunque al netto dell’inflazione. Un dato da non trascurare, che mette in evidenza quanto il progressivo peggioramento dell’economia nel corso degli ultimi anni abbia avuto ripercussioni anche sui singoli nuclei familiari.

Sempre secondo la Banca d’Italia «tenendo conto dei cambiamenti nell’ampiezza e nella composizione della famiglia, il reddito equivalente è caduto circa del 2,6%. La riduzione è sostanzialmente simile a quella osservata nel corso della precedente recessione, tra il 1991 e il 1993». Un passo indietro considerevole che richiederà ancora del tempo per essere recuperato. Nel 2008, il reddito familiare è stato mediamente pari ai 2.679 Euro al netto di imposte e contributi, ma i dati peggiorano se si analizzano alcune specifiche fasce che contribuiscono alla creazione della media.

Il 20% circa delle famiglie, nel 2008 aveva un reddito al di sotto dei 1.281 Euro, mentre solamente una famiglia su dieci superava il dato dei 4.860 Euro su base mensile. La contrazione del reddito ha del resto interessato maggiormente i lavoratori indipendenti, facendo registrare meno ripercussioni per il lavoro dipendente e per coloro in condizione non professionale. Le riduzioni maggiori del reddito hanno, inoltre, interessato con maggiore frequenza gli individui al di sotto dei 55 anni, con punte negative tra i 45 anni di età.

Anche la quantità delle famiglie indebitate è aumentata sensibilmente nel periodo preso in esame dalla Banca d’Italia. Secondo gli analisti dell’istituzione, il dato è aumentato di circa 2 punti percentuali portandosi intorno a quota 27,8%. Il grado di vulnerabilità finanziaria dei nuclei familiari si è invece mantenuto sostanzialmente stabile intorno ai 17 punti percentuali. Valori al di sotto di quelli registrati in buona parte dei paesi maggiormente industrializzati e in particolare nel settore legato ai mutui.

La percentuale di individui al di sotto della soglia di povertà si è mantenuta stabile intorno al 13,4%, così come la ricchezza continua a rivelarsi concentrata in un numero ristretto di famiglie. Secondo Bankitalia, il 10% dei nuclei familiari italiani detiene il 45% dell’intera ricchezza netta come già rilevato in buona parte degli ultimi 15 anni.

Infine, la ricchiezza familiare netta nel 2008 si è attestata intorno a un dato medio pari a 153mila Euro. Tale valore è calcolato sulla basse di indicatori quali immobili, aziende, oggetti di valore, disponibilità finanziaria, depositi e titoli di Stato al netto di eventuali debiti ancora de estinguere.