I dipendenti della Tirrenia saranno in sciopero il 29 marzo, mettendo in atto una protesta contro il presunto disinteresse del Governo nell’intricata faccenda che riguarda la possibile cessione dell’azienda alla CIN (Compagnia Italiana di navigazione).
La protesta sindacale è stata annunciata dalla Federmar-Cisal, che attraverso un comunicato ha reso noto il disappunto dei lavoratori e, soprattutto, il timore che il mancato consolidamento di questa operazione di privatizzazione possa danneggiare la stabilità degli stessi naviganti, mettendone a rischio il posto di lavoro.
Nella nota si legge infatti che: “La protesta è rivolta contro l’indeterminazione e la scarsa azione del Governo che si nega al confronto sul problema sorto nell’ambito della privatizzazione della flotta di navi di Stato e più precisamente nella cessione dell’azienda pubblica Tirrenia alla Compagnia Italiana di Navigazione. Al riguardo, infatti, la Commissione europea Antitrust è intervenuta aprendo qualche tempo fa una procedura di indagine approfondita su un’asserita concentrazione che tale operazione potrebbe generare nel comparto italiano dei collegamenti marittimi con le isole“.
Il governo, quindi, sarebbe reo di non intervenire in modo concreto per sbloccare la situazione creatasi in seguito al veto imposto dalla Commissione Europea alla compravendita CIN – Tirrenia: secondo alcune fonti accreditate, infatti, Bruxelles, potrebbe esprimere un parere negativo sull’operazione che, al momento, attende il parere dell’Antitrust europeo.
Il veto riguarderebbe, nel dettaglio, il possibile monopolio delle rotte – soprattutto di quelle che riguardano la Sardegna – ma anche l’esistenza di alcune violazioni delle norme UE in materia di aiuti di Stato, per le quali è già in corso un’indagine. In una lettera inviata da Bruxelles all’Italia lo scorso 18 gennaio si legge infatti che: ”L’operazione proposta risulta in quote di mercato estremamente elevate, se non monopolistiche, per diverse rotte interne italiane“.
In che modo la compravendita e l’indagine sulla regolarità degli aiuti di Stato sono collegati? Sono sempre le fonti UE a sottolineare come l’Italia rischi sanzioni elevate in caso di esito negativo dell’esame, compresi pensanti oneri di risarcimento imposti alla compagnia navale che andrebbero inevitabilmente a compromettere il bilancio dell’azienda e, quindi, generare una passività della quale un acquirente dovrebbe tener conto.
In attesa di superare le “criticità” messe in evidenza dalla Commissione Europea, il Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso al Commissario straordinario di Tirrenia una proroga di 90 giorni sul contratto, già stipulato, con la CIN, al fine di permettere alla compagnia di intervenire per regolarizzare l’acquisizione e la sua posizione in materia di libera concorrenza.