La TV di stato inglese non tutela le pari opportunità favorendo i manager uomini a discapito delle colleghe donne, penalizzate nelle retribuzioni e negli incarichi: queste le accuse mosse contro la BBC dal quotidiano Telegraph, che facendo appello al Freedom of information act sulla trasparenza dell’informazione ha potuto rendere noti i compensi dei vertici svelando un sessismo latente.
La politica aziendale della BBC sarebbe quindi improntata sulle differenze di genere, operando un trattamento economico differente nei confronti dei manager di sesso maschile che, oltretutto, sono anche in numero nettamente superiore alle colleghe in gonnella: i dati diffusi dal Telegraph parlano chiaro, mostrando come nella rosa dei dirigenti figurino ben 82 uomini contro 42 donne, beneficiari di un compenso pari a 165 mila sterline, contro una media femminile di 148 mila sterline.
Un gap salariale di circa 17 mila euro – tradotto in percentuale è pari al 10% – che invece non riguarda i semplici impiegati, sebbene da un portavoce della BBC siano giunte dichiarazioni in difesa dell’azienda, dalle quali si apprende che la selezione del personale si basa esclusivamente sul merito, e che il numero di donne ai vertici è di fatto superiore alla media del settore.
Nei posti di potere della televisione inglese c’è poco spazio per le donne, quindi, tuttavia queste evidenti differenze a livello dirigenziale riportano a galla altri episodi discriminatori che hanno causato non poche grane alla BBC, primo fra tutti il caso della giornalista Miriam O’Reilly che poco tempo fa ha fatto causa all’azienda per discriminazione sessuale e di età. L’ex volto televisivo del programma “Countryfile”, licenziata per troppe rughe e risarcita con un assegno da capogiro, ha commentato l’ultima vicenda con queste parole: “È davvero deprimente che si parli ancora di queste cose nel 2012 perché mi sembra che non siano stati fatti passi avanti per quanto riguarda il trattamento economico. Eppure quelli della BBC avevano detto di aver imparato la lezione dopo il mio caso, e invece gli uomini continuano ad avere gli incarichi migliori, non si capisce per quale ragione“.