Gli ultimi report siglati Eurostat indicano una crescita del debito pubblico in tutta l’Eurozona, tuttavia Grecia e Italia mostrano un rapporto debito/Pil caratterizzato da un record negativo.
I dati Eurostat fanno riferimento allo stato del debito relativamente alla fine del 2011, cifre che segnano per l’Italia un rapporto tra indebitamento e Pil pari al 120,1%, con uno scoperto di 1.897 miliardi e contro il 119,3% che ha caratterizzato il penultimo trimestre dello stesso anno. La Grecia mostra invece uno stato di debito pari al 165,3% del Pil, che tradotto in euro corrisponde tuttavia a 355 miliardi.
Mentre il deficit è calato, a subire un netto incremento è stato l’indebitamento pubblico, nello stesso periodo, con un aumento all’87,2% dall’85,3% dell’anno prima nell’Eurozona, come si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla UE: “Il deficit pubblico si è ridotto in termini assoluti nel 2011 in rapporto all’anno precedente sia nella zona euro che nell’Ue27, mentre il debito è cresciuto nelle due zone. Il tasso del debito pubblico rispetto al Pil è aumentato nella zona euro passando dall’85,3% alla fine del 2010 all’87,2% del dicembre 2011“.
Analizzando più da vicino i dati Eurostat, in cima alla classifica degli stati con deficit pubblici più cospicui rispetto al Pil figurano l’Irlanda, seguita da Grecia, Spagna, Regno Unito, Slovenia, Cipro, Lituania, Francia, Romania e Polonia, mentre i parametri più bassi hanno caratterizzato Finlandia, Lussemburgo e Germania.
Un ultimo dato riguarda l’entità dei prestiti intergovernativi, principalmente a beneficio di Grecia, Irlanda e Portogallo, almeno per quanto riguarda il 2011: il fondo salvastati Efsf ha dato un cospicuo contributo grazie alla Germania, con 19,994 miliardi, unitamente alla Francia con 14,940 miliardi, mentre l’Italia si trova al terzo posto con 13,118 miliardi.