A poche settimane dallo sbarco in Borsa, Facebook si trova alle prese con un risultato duplice: da una parte, sfonda il tetto dei 900 milioni di iscritti; dall’altro, registra un calo del 12% degli utili trimestrali, che passano dai 233 milioni di dollari dei primi 3 mesi del 2011 ai 205 milioni dello stesso periodo di quest’anno.
Tutto negativo? No di certo: prima di tutto perché rispetto allo scorso anno i ricavi fanno segnare un incredibile +45%, pari a 1,06 miliardi di dollari tondi tondi. Ma è l’ultimo trimestre che fa segnare un calo del 6% dei ricavi rispetto ai 3 mesi precedenti, ossia gli ultimi del 2011.
Guardando però il numero di utenti, nel giro di 12 mesi sono aumentati di 221 milioni in appena 12 mesi, raggiungendo la cifra accennata e apprestandosi a sfondare quota 1 miliardo entro l’estate.
Dal quartier generale di Menlo Park, tuttavia, la cosa sembra prevista visto che è la diretta conseguenza del fatto che in vista dello sbarco al Nasdaq che ha visto il social network di Marck Zuckerberg investire milioni nel marketing e nella ricerca sul prodotto. Ha pesato anche l’acquisto di Instagram, l’applicazione gratuita che permette di agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle, per il quale Facebook ha pagato un miliardo di dollari. Rilevanti anche i 550 milioni di dollari in contanti spesi per acquisire i 650 brevetti detenuti da Microsoft
In aumento – da 243 a 667 milioni di dollari – le spese per far crescere l’azianda, dovuti all’acquisto o alla costruzione dei giganteschi server che permettono il funzionamento della macchina e degli ingranaggi alimentati da quei 901 milioni di utenti, che hanno anche portato all’assunzione di nuovo personale passato da 2.431 unità di inizio 2011 a 3.539 di oggi.
Dal quartier generale del social network più famoso del mondo, però, arriva suito un comunicato che si affretta a sottolineare che i conti in calo sono attribuibili alla stagionalità: “I ricavi salgono sempre nel terzo e nel quarto trimestre mentre rallentano – e in certi anni diminuiscono – nella prima parte dell’anno”.
Secondo gli analisti, però, la questione è puramente geografica: i nuovi aderenti a Facebook arrivano spesso dai Paesi del terzo mondo, che hanno un minor peso commerciale e di appeal per le aziende che investono in pubblicità, che quindi non sono più disposte a spendere cifre astronomiche per un banner.
Una volta avvenuto lo sbarco in Borsa, però, si saprà di più sui conti del social network dato che tale misura sancirà l’obbligo di diffondere publbicamente i propri conti. Per ora, si sa che circa 872 milioni di dollari provengono dall’advertising, mentre gli altri 186 milioni arrivano dai pagamenti effettuati dagli utenti nelle applicazioni.