Bilancio in rosso per Lufthansa, che annuncia il taglio di 3500 posti di lavoro per coprire una perdita operativa di 381 milioni di euro solo nel primo trimestre del 2012. I licenziamenti potrebbero essere messi in pratica entro la fine del 2014, allo scopo di limitare i costi della compagnia aerea tedesca riducendoli di circa un quarto.
I tagli all’organico decisi da Lufthansa rappresentano l’unica strategia possibile per ottenere un risparmio di circa 1,5 miliardi di euro nei prossimi due anni, necessario a causa dell’aumento delle tariffe relative al carburante e, senza dubbio, per contrastare la concorrenza delle compagnie aeree low cost. A queste motivazioni si aggiunge anche il bilancio in negativo che ha caratterizzato i primi tre mesi dell’anno in corso, e che ha colpito anche la compagnia controllata Austrian Airlines. Secondo il presidente del consiglio di gestione Christoph Franz, i licenziamenti sono necessari anche per evitare che la situazione peggiori ulteriormente in futuro: “Soltanto se ristrutturiamo le funzioni amministrative e tagliamo adesso l’organico potremo conservare posti di lavoro nel lungo termine e crearne di nuovi“.
Oltre alla riduzione del personale, tuttavia, la compagnia di bandiera tedesca ha anche in previsione di cedere parte degli aeromobili destinati al corto e al medio raggio a una nuova compagnia minore low cost, alla quale affiderebbe molte rotte europee. A pesare sul bilancio della Lufthansa è infatti la forte concorrenza delle linee a basso costo, come Easyjet e Ryanair, nonché le varie compagnie che proliferano negli Emirati Arabi: solo per citare qualche cifra, nel 2011 il margine di utile operativo della linea tedesca si è fermato al 3,4%, contro il 14% di Ryanair e il 9,9% di Emirates.
La nuova controllata low cost potrebbe chiamarsi “Direct4U“, opererebbe con aerei già esistenti e nascerà solo se la formula dei licenziamenti, unitamente alla cancellazione delle rotte che fruttano pochi guadagni, non porteranno ai risultati sperati. L’annuncio della riduzione del personale, tuttavia, sta creando molte contestazioni in Germania, dove l’ipotesi di tensioni sociali non è purtroppo lontana.