Secondo l’andamento del primo trimestre Mediaset Italia ha registrato un utile in forte calo rispetto allo stesso periodo del 2011: dai 68,4 milioni di euro si è passati a 10,3 milioni. Risultati negativi anche in Spagna, dove i profitti sono passati dai 40,1 milioni del 1° trimestre dello scorso anno a 21,2 milioni di quello in corso.
Un andamento questo che rispecchia la recessione in corso nei 2 Paesi e che ostacola la raccolta pubblicitaria – in calo del 10,2% a 622,7 milioni – da sempre vitale per il Gruppo. Per alcuni analisti sembra che il dato preoccupante sia proprio l’andamento della pubblicità, il quale potrebbe precludere la ripresa del titolo, crollato ai minimi storici.
I risultati del primo trimestre, approvati l’8 maggio 2012, sono dunque molto preoccupanti, considerando che l’azienda resta leader di ascolti con una percentuale del 38,9%, su un target commerciale di telespettatori tra i 15 ei 64 anni, mentre canale 5 si conferma la rete italiana più seguita. Questa evoluzione, nonostante fosse stata prevista dal Gruppo, dato l’andamento del mercato di entrambe le nazioni interessate, colpisce in modo aggressivo l’azienda televisiva il cui titolo, a seguito di un taglio sul target price e ad una sospensione per eccesso di ribasso, ieri ha chiuso la giornata in Borsa cedendo l’11%. Il gruppo di proprietà della Fininvest viene così ricapitalizzato per un valore inferiore ai 2 miliardi di euro.
Nonostante i tagli ai costi – ridotti del -4,4% a Mediaset Italia, da 488,3 milioni di euro nel 2011 a 466,6 milioni di euro nel trimestre 2012 – siano in linea con gli obiettivi di efficienza annunciati nel corso dell’anno precedente, sembra che il programma della riduzione sia destinato a proseguire fino a un risparmio di 250 milioni l’anno.
Secondo il comunicato stampa del consiglio di amministrazione di Mediaset, presieduto da Fedele Confalonieri, se la situazione non migliorerà il Gruppo conferma la possibilità di chiudere l’esercizio 2012 con un utile netto consolidato inferiore a quello del 2011.