Dal G20 in Messico arrivano dati poco rassicuranti sull’occupazione in tutta l’Europa: le relazioni presentate ai ministri del Lavoro da Ilo e Ocse, infatti, mostrano come nei paesi del G20 si contino oltre 37 milioni di disoccupati, prevalentemente appartenenti alle fasce di età tra i 15 e i 24 anni.
Una situazione molto drammatica che sta caratterizzando l’occupazione in ambito europeo a partire dal 2008 fino a oggi, con gravi conseguenze per l’economia e i futuro di molti degli Stati membri. Secondo le stime dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) e dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), infatti, con la crisi finanziaria sono andati persi 21,3 milioni di posti di lavoro, e altrettanti dovrebbero essere creati entro il 2012 per tentare di risollevare il tasso di disoccupazione.
La crescita dei posti di lavoro allo stato attuale, infatti, è pari all’1,5%, una percentuale troppo limitata che impedisce di ridurre il divario accumulato in tutti i paesi del G20 a partire da 4 anni a questa parte. Per colmare questo gap e garantire sufficienti opportunità occupazionali ai giovani, inoltre, in Europa dovrebbero nascere almeno 40 milioni di possibilità di impiego ogni anno.
Quali sono le strategie di crescita proposte dai “grandi” riuniti in Messico? Non solo creare misure e attivare politiche finalizzate a promuovere l’occupazione e l’ingresso nel mercato del lavoro delle categorie più deboli, tra le quali compare anche la fascia giovanile, come ha evidenziato Hilda Solis, il Ministro del Lavoro degli Stati Uniti e rappresentante dei ministri presenti: “C’è una crisi di disoccupazione giovanile nei paesi del G20 , che non solo mette a repentaglio la protezione sociale, ma potrebbe anche definire il futuro del mondo“.
È compito dei Governi tentare con ogni mezzo di avviare una crescita sostenibile, concetto ribadito anche dal ministro del Lavoro messicano Juarez Rosalinda Velez: “È riconosciuto da tutti i ministri la necessità di promuovere lavori di qualità, perché tutti dovrebbero promuovere le pari opportunità nell’accesso al mercato del lavoro e per sviluppare politiche che migliorino reti di sicurezza sociale. Nel clima economico attuale, è innegabile che i giovani sono stati duramente colpiti dalla crisi perdendo il posto di lavoro, così abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno per loro, promuovendo l’occupabilità, le pari opportunità, l’imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro soprattutto per i giovani.”
Occupazione di qualità, quindi, al fine di favorire quella che lo stesso Velez ha definito come “crescita verde“, sulla quale fondare una società maggiormente prospera ed equa.