La fusione nel campo dell’industria aerospaziale tra la grande azienda francotedesca EADS e quella britannica Bae Systems potrebbe saltare a causa di disaccordi fra i 3 governi interessati. La notizia è stata pubblicata oggi dall’edizione online del settimanale tedesco Der Spiegel, che darebbe addirittura come imminente il definitivo abbandono delle trattative.
Uno dei principali freni alla creazione di questo nuovo grande soggetto nel settore sarebbe stata la pretesa del governo francese di entrare in possesso di una quota superiore al 10% di questa sorta di newco.
Secondo altre fonti, a dare il semaforo rosso all’operazione, che interessa molto da vicino Finmeccanica che dovrebbe pertanto cercare nuove alleanze qualora invece venisse portata a termine, sarebbe stata l’opposizione del governo di Londra alla proposta dei negoziatori tedeschi di portare al 9% la partecipazione azionaria di Berlino, esattamente la stessa nelle mani della Francia. Il progetto di fusione prevedeva che il 60% della nuova azienda fosse nelle mani di Bae Systems mentre il restante 40% fosse nelle mani del consorzio franco-tedesco EADS.
Secondo le norme del codice britannico, le due parti hanno tempo fino al 10 ottobre per presentare un progetto dettagliato di fusione, anche se la legislazione prevede di richiedere una proroga, cosa che non sembra sia nei progetti delle parti.
Solo nella giornata di ieri, il CEO di EADS – Tome Enders – aveva manifestato la sua disponibilità a parlare con i governi interessati alla fusione dando garanzie sul manitenimento degli stessi posti di lavoro e della localizzazione degli stabilimenti. “La fusione – aveva detto – offre alle aziende ottime possibilità a medio e lungo termine di mantenere sia i posti di lavoro tedeschi sia i siti produttivi situati in Germania”.
In Europa, il settore della Difesa è appannaggio di sostanzialmente 4 grandi gruppi: la prima è EADS – il consorzio che controlla anche Airbus – che ha un fatturato di 49,2 miliardi di euro; Bae Systems che ha chiuso il 2011 con 32 miliardi; Finmeccanico che ne ha registrati 18,7 e Thales con 13,4.