Ancora una volta l’Istat rende noti dati preoccupanti sull’occupazione nella penisola: il tasso di disoccupazione a settembre ha raggiunto il 10.8%, con un incremento di 2 punti nell’arco dei 12 mesi precedenti e con un aumento dello 0,2% se confrontato con le cifre dello scorso agosto.
Una situazione critica che, stando al rapporto diffuso dall’Istat, coinvolge quasi 2,8 milioni di persone e si caratterizza per valori record che non si verificavano dal gennaio 2004. I soggetti privi di impiego a settembre sono saliti a 2,774 milioni (62mila unità in più rispetto al mese precedente), tra i quali una vasta fetta riguarda i lavoratori uomini. Se per il sesso forte si para di un aumento di lavoratori privi di impiego pari al 4%, per le donne l’incremento è stato meno evidente, con un più 0,3%.
Leggi => Disoccupazione in Italia sopra la media OCSE
A preoccupare maggiormente, tuttavia, sono le cifre sull’occupazione giovanile: il tasso di disoccupazione per i giovani di età compresa fra i 15 ed i 24 anni si è portato fino al 35,1%, che tradotto in altri termini significa 608mila giovani in cerca di lavoro, pari al 10,1% della popolazione che appartiene a questa fascia d’età. Per quanto concerne il numero degli inattivi, quindi privi di impiego e fermi nella ricerca, non ci sono state sensibili variazioni rispetto ai mesi precedenti, con il tasso di inattività che sembra essere fermo al 36,3%, con una diminuzione dell’1,3% su base annua.
Ai dati italiani si affiancano, infine, anche le percentuali negative della Germania, dove nel mese di ottobre la disoccupazione è salita fino al 6,9%: sono 2,94 milioni i tedeschi senza occupazione, e la situazione già abbastanza grave si caratterizza anche per il calo delle nuove prospettive di lavoro.