Il 2012 si concluderà con un bilancio in forte perdita per la Rai, che ha maturato fino a 184 milioni di debiti solo nei primi nove mesi dell’anno. Entro dicembre, secondo le stime, l’azienda televisiva potrebbe arrivare a uno scoperto di 200 milioni.
A gravare sul bilancio in rosso della Rai è stato soprattutto il calo degli investimenti pubblicitari, unitamente alle ingenti somme spese dall’azienda per sostenere i costi dei grandi eventi sportivi (più precisamente, si parla dei campionati europei di calcio di Polonia e Ucraina e delle Olimpiadi di Londra). Secondo quanto reso noto dai vertici Rai, inoltre, queste cifre negative sono in contrasto con il piano di riduzione dei costi messo in atto da viale Mazzini, pacchetto di misure che ha portato al risparmio di oltre 82 milioni di euro.
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Entrando più nel dettaglio delle cifre, i ricavi del Gruppo Rai ammontano a 2039 milioni di euro nel periodo compreso tra gennaio a settembre 2012, in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 (precisamente il calo è di 137 milioni). Il fatturato che arriva dalla pubblicità è calato notevolmente dall’anno scorso fino a causare una perdita di 114 milioni di euro, e questo nonostante l’adozione di nuove strategie pubblicitarie indirizzate soprattutto al Web.
Per quanto concerne il costo del lavoro si sono evidenziati aumenti fino a 7 milioni di euro, un risultato che non si allinea al sistema di “turnover e blocco delle politiche retributive” attuato dall’azienda. Nonostante le cifre tutt’altro che positive, i vertici del Gruppo sembrano guardare al futuro con cauto ottimismo, come ha affermato il direttore generale Luigi Gubitosi. Nella lettera inviata ai dipendenti con il resoconto del bilancio, tuttavia, quest’ultimo accenna inevitabilmente ai futuri interventi di contenimento dei costi, ribadendo anche come per il 2013 si preveda l’attuazione di un piano triennale che porterà alla creazione di una “Rai risanata e competitiva“.