Stipendi amministratori: indeducibili se esagerati

di Teresa Barone

5 Marzo 2013 10:00

Il fisco può sindacare sulle retribuzioni degli amministratori aziendali: se ritenute esagerate c?è il rischio di elusione fiscale.

Secondo una recente sentenza della Cassazione, le retribuzioni “sproporzionate” degli amministratori aziendali sono a rischio elusione fiscale: il fisco, in altre parole, ha il diritto di mettere in dubbio la conformità degli stipendi concessi agli amministratori disconoscendone la deducibilità se gli importi sono considerati eccessivi.

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La sentenza n. 3243 dell’11 febbraio 2013 è stata emessa dalla Suprema Corte per respingere un ricorso inoltrato da una Srl con un amministratore unico, nei confronti della quale sono state emesse due cartelle esattoriali per il recupero a tassazione.

Nel testo si ribadisce che il fisco ha il potere di valutare la congruità dei costi e dei ricavi riportati nel bilancio aziendale anche nel caso in cui non sono riscontrate evidenti irregolarità, negando tuttavia la deducibilità di un costo classificato come sproporzionato.

«La deducibilità ai sensi dell’articolo 62 del dpr n. 917 del 1986 dei compensi degli amministratori non implica che gli uffici finanziari siano vincolati alla misura indicata in delibere sociali o contratti, rientrando nei normali poteri dell’ufficio la verifica dell’attendibilità economica delle rappresentazioni esposte nel bilancio e nella dichiarazione».

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In definitiva, con questa sentenza la Cassazione sottolinea come qualunque spesa considerata “eccessiva” da parte del fisco potrà essere definita come “elusione fiscale”.