Licenziamento del dirigente illegittimo in assenza di danni

di Teresa Barone

22 Luglio 2013 09:00

L?errore del dirigente che non provoca danni non può determinare il suo licenziamento: sentenza.

Perché il licenziamento del dirigente sia legittimo deve rispondere al criterio di giustificatezza: lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 17362 depositata il 16 luglio 2013, secondo la quale la rescissione del contratto di lavoro deve essere dimostrata da una lesione del rapporto di fiducia tra datore e dipendente.

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Il comportamento che ha causato il licenziamento deve essere tale da “arrecare un pregiudizio” sia di ordine economico sia in merito agli obiettivi aziendali.

È quindi necessario valutare il comportamento del dirigente contestato dall’azienda e verificare l’entità del danno arrecato: nel caso in cui non sia possibile dimostrare l’esistenza di danni anche potenziali, il licenziamento è ingiustificato e presuppone la concessione di una indennità di preavviso e di una indennità supplementare.

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Con questa sentenza la Cassazione ha respinto il ricorso dell’azienda affermando che, anche per le figure dirigenziali, la “dannosità dell’azione” compiuta dal lavoratore deve rappresentare una condizione sine qua non per giustificare il licenziamento: in assenza di danni, in sostanza, l’errore non può essere punito con la perdita del posto di lavoro.