Il Redditometro entra in azione e numerosi contribuenti riceveranno a breve le prime lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate. Destinatari delle segnalazioni sono tuttavia solo coloro che hanno mostrato evidenti irregolarità tra il reddito dichiarato e le spese realmente effettuate, superando la soglia del 20% ammessa dalla normativa.
L’iter del Redditometro prevede l’invio di lettere/questionari ai contribuenti ritenuti a rischio evasione per consentire loro di giustificare le incongruenze rilevate, e solo in caso di risposte insoddisfacenti si procederà con la convocazione diretta.
Solo lo 0,1% della popolazione sarà sottoposto alle verifiche previste dal software, per un totale di 35 mila controlli all’anno, tuttavia è in materia di Redditometro e controlli fiscali sembrano essersi diffuse una serie di teorie poco veritiere.
Se è vero che la prima fase del controllo viene effettuata in modo automatizzato prendendo in considerazione un campione della popolazione, è altrettanto vero che questo strumento di controllo anti evasione non è finalizzato alla riduzione dei consumi.
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Errata è anche la teoria che sia necessario conservare la documentazione di ogni singola spesa, archiviando tutti gli scontrini fiscali anche se non nominativi. È importante, invece, giustificare le spese rilevanti così come le spese mediche e sanitarie utilizzate per ottenere le detrazioni annuali.