I dirigenti non saranno più esclusi dalle forme di tutela che regolano i licenziamenti collettivi: l’Italia, con la legge 161 del 30 ottobre 2014 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 261 del 10 novembre 2014), si adegua a quanto previsto dalla Corte Europea di Giustizia in materia di riduzione collettiva dell’organico.
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Secondo la nuova legge, i personale dirigenziale deve essere assoggettato alla disciplina che regola i licenziamenti collettivi: in pratica, l’articolo 16 del decreto impone alcune modifiche all’articolo 24 della legge n. 223 del 23 luglio 1991, includendo anche i dirigenti per determinare il superamento della soglia dimensionale prevista ed estendendo a queste figure le procedure di consultazione sindacali, così come i criteri di scelta dei dipendenti da licenziare.
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Inoltre, le aziende che non rispettano tali normative dovranno versare ai dirigenti un’indennità compresa tra dodici e ventiquattro mensilità dell’ultima retribuzione.