Nel 2013 i contribuenti italiani hanno lavorato per il Fisco 158 giorni all’anno, dedicando una giornata su due al pagamento delle tasse, fatta eccezione per le domeniche. Questo è il quadro descritto dalla Cgia di Mestre, che mette in evidenza come la media nazionale sia superiore rispetto a quanto accade negli altri Paesi europei.
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«Nell’area dell’euro solo i francesi, con 174 giorni, i belgi, con 172 e i finlandesi, con 161, hanno sopportato uno sforzo fiscale superiore al nostro. La media dell’area dell’euro si è stabilizzata a 149 giorni, mentre quella relativa ai 28 Paesi dell’Ue è stata di 145 giorni. Lo scorso anno abbiamo eguagliato il record storico del 2012.»
Qui sopra il commento del segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, che ha sottolineato come il peso fiscale in Italia abbia raggiunto importi tali da far slittare notevolmente il Tax Freedom Day rispetto agli Stati UE.
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Ricostruendo quanto versato al Fisco nel corso degli anni, la Cgia ha tracciato le variazioni del Tax Freedom Day (la giornata di liberazione fiscale) dal 1995 al 2013: dai 147 giorni stimati ala metà degli anni ’90 si è passati ai 143 giorni del 2005, per poi salire fino ai 158 giorni del 2012 e del 2013.